IL SAMPDORIANO: la maratona di mercato e le risposte dal campo

Giornalista Pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net, fondato 12 novembre 2008. Collabora con Alfredopedulla.com, TMW Magazine.
04.09.2017 08:34 di  Diego Anelli   vedi letture
IL SAMPDORIANO: la maratona di mercato e le risposte dal campo
TUTTOmercatoWEB.com

Oltre tre mesi di maratona dedicata al mercato sono stati messi agli archivi. In primis parto con i ringraziamenti ai sempre più numerosi lettori, appassionati e fedeli come da tradizione. Ci avete accompagnato in mesi caldissimi non soltanto dal punto di vista climatico. Con interviste e indiscrezioni esclusive, la consueta copertura di news a 360° sull'intero mondo blucerchiato, la presenza in ritiro e alle amichevoli, abbiamo fatto il nostro massimo per fornire un'informazione il più possibile tempestiva, completa, obiettiva, Sampdoriana. I vostri attestati di stima, il vostro affetto, i risultati ottenuti rappresentano il miglior premio immaginabile. Grazie di cuore ad ognuno di voi, con la speranza di poterci sempre migliorare, giorno dopo giorno.

Sicuramente è stato un mercato assai movimentato a livello nazionale, impossibile annoiarsi. In casa blucerchiata si è rivelata un'estate caratterizzata dalle cessioni eccellenti, in molti hanno temuto di assistere ad un autentico smantellamento della rosa, seguito da un mancato intervento in entrata. Ci si aspettava non più di un paio di partenze tra i pezzi pregiati, ma le dinamiche del mercato hanno fatto sì che non si potesse dire di no ad offerte irrinunciabili. Se parliamo di plusvalenze, linfa vitale per società come la nostra, bisognerebbe stendere il tappeto rosso dinanzi a Riccardo Pecini e alla sua rete internazionale di osservatori. Milan Skriniar e Patrik Schick gli esempi più emblematici di una politica che ha radici lontane ed è contraddistinta da competenza, tempestività e lungimiranza. Tra i 6 punti ottenuti in campo e la sessione di mercato proviamo a soffermarci sugli aspetti che possono analizzare l'attuale momento blucerchiato:

1) LA COPERTURA DEGLI ESTERNI BASSI: già contro il Benevento in Tim Cup avevamo purtroppo avuto le prime avvisaglie, ma del resto era una cosa risaputa da anni. Sulle corsie laterali fatichiamo a contenere, basta che l'avversario metta in campo esterni rapidi, pronti a creare la superiorità numerica e la nostra difesa traballa non poco. A Firenze si è rischiato di mancare una vittoria virtualmente già in cassaforte anche a causa delle lacune sugli esterni. Murru non ha ancora convinto, ma avrà tutta la stagione per dimostrare la bontà dell'importante investimento sostenuto in estate dalla società, e Pavlovic, trasferitosi il 31 agosto al Crotone, aveva confermato le incertezze della scorsa stagione. Sull'altro fronte Sala è un terzino adattato e non lo si può nascondere, Bereszynski è stato gettato nella mischia al Franchi soltanto nella ripresa e ha corso un paio di pericoli facilmente evitabili, dimenticandosi puntualmente l'uomo da marcare. L'arrivo in extremis di Strinic dovrebbe finalmente colmare la lacuna sulla sinistra, ci si arrangerà sulla destra, dove sono saltate varie operazioni compreso Laurini, elemento che già ben conosceva gli schemi di Giampaolo. L'acquisto di terzini all'altezza avrebbe dovuto essere una delle priorità del mercato, l'obiettivo è stato raggiunto soltanto in parte e rischiando grosso, perchè nelle ultime ore può accadere di tutto. Le difficoltà a piazzare sul mercato elementi che non hanno risposto alle aspettative costituiscono una parziale giustificazione, bisognerebbe interrogarsi sulla bontà di determinati acquisti perfezionati in precedenza.

2) LA PERMANENZA DI TORREIRA: doveva ancora finire lo scorso campionato e già il timore di non vederlo più con la nostra maglia era più che concreto. È vero, si poteva contare su un lungo contratto, ma gli incontri con il suo entourage non avevano portato a nessun accordo in termini di rinnovo - adeguamento e le sirene di club nostrani ed esteri erano all'ordine del giorno. Abbiamo perso buona parte dei pezzi pregiati, ma il fatto di aver trattenuto il piccolo gigante del centrocampo rappresenta un mattone pesantissimo nella costruzione della nuova squadra. A mio parere Lucas rappresentava l'elemento più difficile da sostituire, per età, qualità, dinamismo e saggezza tattica. Non si poteva prescindere dalla mente, dal cuore, dall'anima del centrocampo. Il rinnovo del contratto rientra tra le notizie più liete dell'infinita estate blucerchiata. La garanzia di ammirarlo almeno un altro anno con la maglia più bella del mondo costituisce inevitabilmente garanzia di certezze, fiducia e speranza.

3) LA TREQUARTI HA GIA' UN PADRONE: la partenza di Bruno Fernandes si è rivelata un fulmine a ciel sereno, un'operazione lampo che ha lasciato un po' tutti sorpresi, una plusvalenza da registrare ma in questo caso non rilevante. Il portoghese voleva tornare in patria, la Sampdoria ha preso atto e ha incassato, soltanto il tempo ci saprà dire chi avrà fatto l'affare a quelle cifre. L'unica stagione in blucerchiato aveva messo in evidenza un elemento in possesso di grandi numeri, ma con una costanza di rendimento ancora da perfezionare, un'alternanza di alti e bassi che ha lasciato qualche dubbio sul suo ruolo di titolarità, anche se i goal realizzati e gli assist forniti ai compagni restano e hanno fatto la differenza. Con Praet alla ricerca della migliore posizione, Alvarez e Djuricic al di sotto delle aspettative, si apriva una lacuna di dimensioni considerevoli anche sulla trequarti. Gaston Ramirez, reduce da alcune stagioni in Premier League caratterizzate da difficoltà d'ambientamento e qualche infortunio, era alla ricerca del pronto riscatto, con l'obiettivo di ritornare quel giocatore in grado di far innamorare Bologna. Se le gare con Benevento e Fiorentina rappresentano il suo biglietto da visita, possiamo stare davvero tranquilli e considerarci rafforzati in una delle zone del campo ritenute cruciali da mister Giampaolo. Subito nel vivo del gioco, subito decisivo, subito capace di incantare con giocate non fini a se stesse, ma al servizio della squadra.

4) GIAMPAOLO SIMBOLO DELLA SAMPDORIA: il mister sta continuando a fare la differenza, a rappresentare un autentico valore aggiunto. Nonostante il caos di un mercato estivo che ad un certo punto faticava a trovare adeguati rafforzi, ha tenuto la squadra concentrata, sempre sul pezzo, in modo da non farsi sorprendere nelle tre gare ufficiali e non perdendo testa e pazienza nei momenti più delicati, ad esempio in svantaggio con il Benevento. Ha utilizzato al meglio il parco giocatori a propria disposizione in ogni gara, anche dal punto di vista mediatico ha gestito in maniera impeccabile i momenti più delicati, talvolta poche parole sono più che sufficienti e in altre occasioni il silenzio fa più rumore delle parole. Professionista impeccabile, un allenatore d'altri tempi, tra i pochi tecnici ancora portati a fare e insegnare calcio, un'umiltà ambiziosa che lo porta a non compiere mai il passo più lungo della gamba e al tempo stesso di credere concretamente ad un progetto tecnico.  Il lavoro tattico attorno a Praet sta iniziando a portare ottimi frutti, adesso toccherà al giocatore assicurare continuità di rendimento e concentrazione costante. Non appena gli ultimi acquisti avranno tempo e modo di oliare i meccanismi con il resto del gruppo, allora la filosofia di gioco del mister non potrà far altro che fornire la sua migliore espressione.

5) ZAPATA, IL TANTO AGOGNATO ATTACCANTE: il 25 agosto tramite nostre indiscrezioni avevamo riportato la volontà della Sampdoria di piazzare il doppio colpo Zapata – Strinic, un'operazione congiunta finalizzata a colmare alcune delle principali lacune. Quando ad un certo punto il Sassuolo aveva provvisoriamente sorpassato la concorrenza a 48 ore dalla fine del mercato, i timori e le preoccupazioni di tifosi e addetti ai lavori era tangibile e sinceramente più che giustificata. Senza i goal di Muriel e Schick e nonostante la convinzione che Caprari possa rivelarsi una delle più liete sorprese della stagione, risultava vitale affiancare un attaccante di peso e valore all'eterno cecchino Quagliarella. La società aveva percorso diverse piste, per chiunque risulta difficoltoso fare i conti con lo status di incedibilità o delle elevate richieste d'ingaggio di diversi obiettivi, per non parlare del tempo che passa inesorabile e della tendenza della controparte di turno a ricattare chi ha incassato cifre importanti ed è ancora alla ricerca di obiettivi primari. Si può ragionare sulla convenienza dell'operazione Zapata anche in considerazione dell'introito arrivato dalla cessione di Muriel, ma al 30 agosto certi calcoli non si potevano più fare. Un altro colombiano, un altro talento reduce da alcune stagioni all'Udinese anche se stavolta a sedersi attorno al tavolo è stato il Napoli, proprietario del cartellino. Un altro attaccante alla ricerca di riscatto, della definitiva esplosione nel calcio che conta. Potenzialmente un punto di riferimento di prima fascia sia per mezzi tecnici, che per la forza esplosiva in velocità nonostante il fisico possente. Il caos legato alla posizione di Schick, con la telenovela accesa dalle visite mediche non superate con la Juventus, ha ulteriormente rallentato le strategie in sede di mercato, già caratterizzate da un coordinamento non sempre perfetto come evidenziato nel caso Ilicic – Sneijder e da alcune operazioni saltate nei vari reparti per un'eccessiva tendenza a prendere tempo. Duvan Zapata rappresenta un signor investimento che non deve passare inosservato, anche se bisogna sempre tenere ben presenti l'ammontare delle cifre incassate (immediatamente o dilazionate negli anni) e l'urgenza di un organico in attesa di una punta di peso.

6) MEGLIO TARDI CHE MAI...E ADESSO DOVE POSSIAMO ARRIVARE? : pensare di esserci rafforzati senza aver sostituito Skriniar, Muriel e Schick era semplicemente fantascienza, come quando qualcuno a Torino, sponda bianconera, faceva riferimento ad un organico comunque più competitivo nonostante la partenza di Bonucci. Si può credere a tutto, si può attendere l'esplosione di giovani già presenti in rosa, ma in primis bisogna sempre fare i conti con la realtà. Fortunatamente adesso lo scenario è ben differente: non appena Ferrari e Strinic avranno perfezionato i meccanismi del reparto difensivo, potremo dire la nostra, nel frattempo è legittimo mantenere alta la fiducia. Quando Ramirez ha toccato i primi palloni con Benevento e Fiorentina illuminando il gioco con verticalizzazioni al bacio e caricandosi sulle spalle l'imprevedibilità offensiva, abbiamo compreso di aver finalmente trovato un trequartista in grado di esaltare il tandem offensivo. L'uruguayano alle spalle di Quagliarella – Zapata è potenzialmente tanta roba. Nel corso dell'estate siamo invecchiati di qualche anno, qualche coronaria ha rischiato di saltare, ma fortunatamente le principali lacune, fatta eccezione per il terzino destro, alla fine sono state colmate. Ripetere la scorsa stagione non è mai semplice, ma è sicuramente possibile, l'11 di partenza è competitivo e qualche sorpresa, perchè no, potrebbe anche regalarci soddisfazioni, ad esempio qualcuno tra Caprari, Verre, Kownacki o qualche altro talento pescato all'estero. Migliorare il decimo posto non sarà semplice con le milanesi rafforzatesi sul mercato che hanno ampliato il gap tra le big e il resto del campionato, ma è anche vero che Fiorentina e Atalanta, almeno sulla carta, dovrebbero essersi indebolite, quindi dopo il sesto posto sarà bagarre, la concorrenza non manca, Torino in primis. Senza scordare la Coppa Italia, il cammino non è dei più ostici, prima il Pescara, poi potremo dire la nostra contro avversari del calibro della Fiorentina. Stavolta con i titolari per giocarcela davvero fino in fondo.