ESCLUSIVA SN - Serinelli, ex capitano Primavera: "Samp, ho dato il massimo e non ho rimpianti. Al Ligorna un nuovo inizio"

26.09.2017 15:01 di  Diego Anelli   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Serinelli, ex capitano Primavera: "Samp, ho dato il massimo e non ho rimpianti. Al Ligorna un nuovo inizio"

Nel calcio sono molte le storie da raccontare, altrettante le diverse tappe in una carriera puntando a raggiungere gli obiettivi prefissati. Leadership, grande forza caratteriale, voglia di non arrendersi, spirito di gruppo e un amore da sempre nei confronti della Sampdoria. Capitano agli allievi nazionali, la fascia indossata due anni fa in Primavera, un anno in Lega Pro, ora la ripartenza dalla serie D vestendo la maglia della terza squadra di Genova, il Ligorna. Sampdorianews.net ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva Leonardo Serinelli, un percorso tra esperienze passate, situazione presente e obiettivi futuri:

Leonardo, una lunga gavetta in blucerchiato. Sei arrivato bambino, hai seguito un lungo percorso fino alla Primavera e alle panchine con la prima squadra: “La Sampdoria mi prelevò dal Don Bosco, in blucerchiato ho militato per ben otto anni facendo l'intera trafila del settore giovanile: giovanissimi regionali, allievi nazionali e Primavera. I vari allenatori mi hanno spesso assegnato la fascia da capitano, ad esempio negli allievi nazionali con mister Pedone e l'ultimo anno in Primavera. Indossare la fascia ha rappresentato un grande onore, un grande motivo d'orgoglio, da tifoso e ragazzo cresciuto nel settore giovanile blucerchiato. Si trattava inoltre di una leadership importante, andavo a rappresentare un gruppo molto affiatato, ero il primo a dover dare il buon esempio”.

Sei rimasto legato con i tuoi ex compagni? “Sono rimasto in contatto con tutti i ragazzi della leva '97 e con qualcuno della '98. Da lontano ho seguito con interesse il percorso di Rey Manaj, con il quale ho giocato ai tempi degli allievi nazionali. Lui è riuscito a fare subito il grande salto: Cremonese, il passaggio all'Inter, l'esperienza di Pescara nella massima serie. Ho avuto occasione di restare in contatto anche con Calò e Massa, anche loro hanno fatto come me un'esperienza in terza serie”.

Raccontaci il post Primavera. Non sempre è facile per un ragazzo uscito dal settore giovanile confrontarsi con un campionato ostico come l'ex Lega Pro. “Finita l'esperienza alla Primavera sono passato in prestito al Tuttocuoio in Lega Pro, per me si è trattato del primo anno tra i professionisti, sono riuscito a collezionare 17 presenze tra cui 14 in campionato. A livello di squadra è stata purtroppo un'annata sfortunata terminata con la retrocessione dopo i play-out disputati contro il Prato, non bastarono due pareggi a causa del nostro peggiore piazzamento in campionato. Personalmente è stata una stagione importante che mi ha aiutato a comprendere il fondamentale peso dei tre punti in un campionato con i verdetti finali e le retrocessioni. Tra i professionisti risulta ancora più determinante approcciare ogni gara nel modo migliore, non ci si può permettere di scendere in campo con l'atteggiamento sbagliato. Resta il rammarico per quella stagione, il Tuttocuoio ottenne una vittoria e un pareggio contro il Prato nel corso della regular season, purtroppo non siamo andati oltre due pari ai play-out. Tre settimane fa ho firmato con il Ligorna, la squadra è partita bene con un pareggio prima del mio arrivo, poi due vittorie casalinghe, ieri una brutta sconfitta a Viareggio, ma ci può stare. Sono convinto di aver fatto la scelta giusta”.

Ai tempi della Primavera eri giustamente considerato tra gli elementi più interessanti dell'organico. Ti aspettavi uno scenario diverso con la Sampdoria? Col senno di poi hai qualcosa da rimproverarti? “Una volta terminato il prestito al Tuttocuoio sono rimasto svincolato dalla Sampdoria che ha deciso di non farmi firmare un contratto, peccato. Certamente ci sono rimasto un po' male, non è comunque mia intenzione fare alcun tipo di polemica, sinceramente un po' me l'aspettavo vedendo la politica seguita dalla società con altri miei compagni in Primavera, molti di loro non sono stati confermati. Da tifoso e prodotto del settore giovanile blucerchiato mi auguravo ovviamente di firmare un contratto, ma è andata diversamente. Ho voltato pagina, ho cercato di vivere serenamente il tutto, sono ripartito, non l'ho vissuta come una bocciatura. Sinceramente non penso di dovermi rimproverare nulla, ho sempre dato il massimo da tifoso di quei colori e capitano di quelle formazioni blucerchiate, anche in prestito ho sempre dato il massimo, ovunque vada il mio dovere è dare tutto. Non potevo fare di più, non ho rimpianti”.

Dal tuo punto di vista l'attuale serie C è ben strutturata al fine di una crescita ad hoc dei nostri giovani? “In Lega Pro è più facile trovare sistemazione per un giovane che arriva dalla Primavera, si tratta di un mercato di valorizzazione. Le difficoltà aumentano sicuramente l'anno successivo quando non si arriva più da una società professionistica, ho conosciuto molti ragazzi che si sono trovati nelle mia situazione”.

Come hai visto l'uscita dai campionati professionistici: un passo indietro, oppure una nuova base dalla quale ripartire? “Non ho assolutamente vissuto il trasferimento in serie D come un ridimensionamento. In primis il Ligorna mi ha dato l'opportunità di allenarmi, ho conosciuto un gruppo unito, ho trovato un ambiente nel quale regnavano serenità e divertimento che non dovrebbero mai mancare nel mondo del calcio. In seguito ho iniziato a parlare con la società che mi ha voluto fortemente. Sono contentissimo della decisione presa, si tocca con mano la forza del gruppo e il valore del mister. Se restiamo umili sono convinto che ci potremo togliere delle soddisfazioni, raggiungendo una salvezza con non molti patemi”.

A quando il ritorno tra i professionisti? “Spero il prima possibile, farò tutto il possibile per ritornare a mettermi alla prova a quei livelli. Ora sono al Ligorna e penso a fare bene qui, pensando allenamento per allenamento, partita per partita. Per me si tratta di un nuovo inizio, una risalita, questa società mi ha dato una grande opportunità, c'è davvero l'ambiente giusto. Qui ho ritrovato Oneto, mio compagno in Primavera, entrambi eravamo in panchina con Zenga in occasione delle gare con il Carpi al Ferraris e al San Paolo. Siamo felici di esserci ritrovati, anche lui ha tutto per diventare un giocatore importante”.

La Sampdoria targata Giampaolo vince convincendo. Da tifoso cosa pensi dell'ottimo inizio di stagione della nostra amata? “Devo dire la verità, mi diverto un sacco a guardare questa Sampdoria, tocco ferro, ma può davvero andare lontano. La squadra lavora da due anni con lo stesso tecnico, peraltro Giampaolo rientra tra i migliori attualmente in circolazione, la società ha fatto un mercato importante. Torreira davvero mi sta impressionando, anche Praet è fortissimo. La Sampdoria aveva già dimostrato il proprio valore a Firenze e contro il Torino”.

In prima squadra è rientrato per fine prestito un ragazzo che conosci molto bene, attualmente lontano dall'11 titolare. “Già, conosco Ivan dai tempi della Primavera. Con Zenga ha disputato un anno importante in prima squadra, giocando spesso titolare. Realizzò inoltre un bellissimo goal in pallonetto con il Palermo. A Bari si è subito fatto male e non ha potuto lasciare il segno. Non conosco la sua situazione, ma resta un grande giocatore”.

Si ringrazia il Direttore Davide Sonetti per la disponibilità

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