Sampdoria, Stankovic: "Lavoro con professionalità. Potevamo fare meglio in alcune cose"

L'allenatore della Sampdoria Dejan Stankovic ha parlato in conferenza stampa dopo Sampdoria-Spezia. L'allenatore serbo si è soffermato sul match
23.04.2023 00:07 di  Matteo Romano   vedi letture
Sampdoria, Stankovic: "Lavoro con professionalità. Potevamo fare meglio in alcune cose"
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© foto di Giacomo Morini

L'allenatore della Sampdoria Dejan Stankovic ha parlato in conferenza stampa dopo Sampdoria-Spezia. L'allenatore serbo si è soffermato sul match e sulla disamina del momento blucerchiato:

"Non è stato il secondo tempo che volevamo, è un dato di fatto, hanno pareggiato e non è andata come pensavamo. Se ha inciso il break dovete chiedere ai calciatori, non so quanto possa aver dato fastidio, non entro nella profondità delle cose, se è un bene o un male  Tiratele voi le somme, io continuo a lavorare. Le somme le fate voi. Io non devo. Lavoro onestamente, con professionalità, il resto non mi interessa. Tutto quello che è nel mio merito lo prendo ma lo analizzo io. Il gioco si può fare meglio, ma siamo questi, e dentro questo dobbiamo trovare le soluzioni. C'è qualcuno ha 25 giocatori e va in difficoltà, perché è il calcio. A volte vince chi non merita, io lavoro e poi se vogliamo tirare le somme lo facciamo. Ma chi lo fa? Chi lo farà? Io sono qua, alzo le braccia, ma chi farà le somme? La società del futuro? Basta, non ho nient’altro da dire, era un gioco a doppio senso. Chi le tirerà? Io sarò a testa alta, assieme ai giocatori. Il derby è stato bello, sentito, teso, con fair-play. Potevamo vincere, perdere, abbiamo avuto la palla nel recupero che poteva andare con fortuna e farci vincere, ma quest’anno le cose belle non ci arrivano. Si va con la tifoseria, ci ho discusso a fine gara ma sono innamorato di loro e del loro modo di voler bene e far vedere che sono delusi e scontenti della situazione. Hanno il loro modo, mi piace, e cosa posso fare? Lavorare come stiamo facendo, con la gente che è dentro e che sa quali difficoltà ci sono. Ma non ne parlo io. Ho sbagliato, potevo fare meglio, sicuramente, ma potevo fare anche peggio e accetto la situazione. Non si scende più da questo treno. Ci siamo imbarcati a gennaio, era l’ultima fermata. Si scende il 4 giugno e poi si vedrà come si andrà avanti. Non si possono fare progetti a lungo termine. Sono il primo a dire che non vedo l’ora di tirare le somme, riporta tuttomercatoweb.com".

L'allenatore continua affermando:

"Me lo tengo per me, dentro, orgogliosamente. Nessuno deve sapere cosa ho dentro. Prima della partita dicevo che volevo sottolineare la gara di Lecce, perché non si scappa. È la prima volta che abbiamo sbagliato atteggiamento e io per primo ho alzato il braccio per scusarmi, promettendo che non sarebbe più successo. Avrei fatto quattro cambi al ventesimo fosse successo ancora. Siamo stati diretti, ci siamo parlati. Questi tifosi ti applaudono quando arrivi allo stadio, lo fanno perché vedono che lasci tutto in campo. A momenti oggi abbiamo fatto bene per le nostre possibilità, mettendo in difficoltà una buona squadra. Ma sotto questo non voglio scendere, perché c'è dentro quello che non mi permette di farlo e di avere leggerezza verso questo club e tifosi. Mi vergognerei a non dare tutto. Poi ci sono le cose tattiche, di esperienza, di gioventù, cose su cui lavoriamo per migliorare. Tiriamo la coperta e ci sbilanciamo da un’altra parte, però ci servono i gol per restare in Serie A. La bilancia deve essere sempre pari, dobbiamo avere le possibilità di dare il massimo. Oggi mi sono piaciuti, potevamo fare meglio in alcune cose, ma poteva andare anche peggio".