Giampaolo: "In campo non scende la classifica ma le motivazioni. Il Benevento non è una squadra morta"

05.01.2018 12:53 di  Matteo Privitera   vedi letture
Fonte: Andrea Piras
Giampaolo: "In campo non scende la classifica ma le motivazioni. Il Benevento non è una squadra morta"
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Domani inizierà il girone di ritorno e la Sampdoria scenderà in campo al Vigorito contro il Benevento, fanalino di coda.

Alla vigilia dell'impegno in terra campana Marco Giampaolo ha incontrato i media nella consueta conferenza stampa pre-gara:

Possiamo già tracciare un bilancio? "Da Benevento e Benevento è passato tanto tempo. Per fare un bilancio è presto, magari lo faremo dopo questa gara che ci sarà una pausa. Per me è come se domani chiudessimo il girone di andata perchè abbiamo una partita in meno. In campo non scende la classifica, ma le motivazioni. Noi dobbiamo giocare questa gara marcando le differenza sul piano delle attenzioni e delle motivazioni".

Guardandosi indietro cosa manca a questa Samp in trasferta? "La Samp ha iniziato un percorso di lavoro su quello che ritengo debba essere una mentalità. Questo concetto l'ho ribadito stamattina alla squadra a cui ho detto che non abbiamo mai giocato col freno a mano tirato. Abbiamo perso ma la Samp ha sempre ricercato questo tipo di atteggiamento. Io continuo a lavorare su quella strada insieme ai giocatori, consolidando quella mentalità per far sì che la Samp in ogni campionato sia un po' pi forte".

Strinic e Zapata? "Strinic non è ancora disponibile mentre Zapata è disponibile". 

Cosa si aspetta dal Benevento? "Il Benevento è allenato da un giovane con tante idee e che nel giro di qualche anno possa diventare un allenatore di riferimento per il calcio italiano. E' una squadra che ha come idea quella di giocare e che sta lavorando su quella mentalità di cui parlavo prima. Non è morta perchè i segnali che arrivano dal mercato di gennaio ci induce a pensarla così. Nelle partite che ho viste ho notato una squadra viva. Prima dicevo che non scende in campo la classifica e noi dovremo pareggiare lo stesso livello di rabbia e spirito agonistico del Benevento". 

L'anno scorso pochi punti fatti con le piccole: "Le differenze le fanno sempre il numero delle vittorie, a prescindere dalla squadra. E' riduttivo poter pensare di esser belli con le grandi e brutti con le piccole. Va a cozzare su quello che ho detto sulla mentalità. Le grandi squadre ti creano certi tipi di problemi, le piccole ne creano altri e diversi. Sono partite diverse nell'interpretazione e nella tattica. Cambiano le dinamiche e la maturità sta nel capire quali accorgimenti adoperare quando giochi con la grande e con la piccola". 

Primo tempo a Verona: "Il Verona fa soffrire. Col Crotone per esempio si è segnato e si è incanalata la partita in una certa maniera. Con il Benevento e la SPAL hai sofferto".