Garrone: "Ci fu la possibilità di portare Riquelme alla Samp. Genova ha paura di investire sul futuro. Ferrero non ha mai sgarrato sugli impegni presi"

07.02.2017 21:49 di  Matteo Rosagni  Twitter:    vedi letture
Garrone: "Ci fu la possibilità di portare Riquelme alla Samp. Genova ha paura di investire sul futuro. Ferrero non ha mai sgarrato sugli impegni presi"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Edoardo Garrone è intervenuto telefonicamente durante Forever Samp, programma a tinte blucerchiate in onda su Telenord:

"E' un momento positivo per la Samp, ma non sono tornato allo stadio per quello. Sono tornato perché mancavo da due anni e mezzo, poiché avevo deciso di lasciar decantare la sofferenza ed il fatto che il mio cuore è sempre stato legatissimo alla Sampdoria. Le cose stanno andando bene ed i miei figli mi chiedevano perché non tornare a Marassi, così l'ho fatto.

Ho sempre detto che sono stato molto combattuto nella decisione di lasciare la guida della Samp: di testa sapevo che non potevo fare diversamente, però il cuore non me lo lasciava fare. Ero però convinto che Ferrero avrebbe fatto bene, perché è un uomo di grandissimo entusiasmo e soprattutto di grande pragmatismo: al di la di certe sue manifestazioni, è molto più pragmatico di quanto non appaia. Ha i piedi per terra e quando dice che dedica venti ore al giorno alla Sampdoria, è vero. Ferrero controlla e governa ogni componente societaria, non lascia sfuggire nulla e questo è il motivo principale dei risultati che sta ottenendo.

Il gioco di Giampaolo mi piace da pazzi: bisognava dargli tempo, lo ha avuto ed ora i risultati si stanno vedendo. Fu in una rosa di allenatori valutata dalla Sampdoria in passato, poi si fece un'altra scelta. Tutti gli esperti di calcio dicevano che era uno degli allenatori più preparati in Italia. Mihajlovic lo scelsi io e posso dire che la indovinai: ma fu l'unica scelta veramente mia che feci. Ora anche Ferrero sta iniziando a fare scelte sue. Sulla carta la Sampdoria attuale è inferiore solo ad altre quattro-cinque squadre e le mancano cinque-sei punti, che la collocherebbero all'ottavo posto, cosa importantissima, sia dal punto di vista economico sia per dare la possibilità ad una squadra di giovani di potersi mettere in mostra.

Non sono pentito di aver lasciato la Samp, se analizzo la cosa con la testa e dato che le cose stanno andando bene, so di aver fatto la scelta giusta. Altro discorso col cuore: sono sampdoriano e lo sarò sempre.

Flachi, tra altri, è uno dei giocatori che vorrei rivedere alla Sampdoria. Dei giovani attuali, Schick è quello che più mi ha impressionato.

Ci fu la possibilità di portare Riquelme alla Sampdoria, ma poi non se ne fece nulla perché c'erano dei problemi di carattere burocratico. Era in fase discendente, ma restava comunque un grandissimo campione.

Sono stato presidente della Samp due anni, ho fatto di tutto per riportarla in A, riuscendoci, ma passai un anno di tensioni fortissime e da parte di molti, non certo i tifosi, mi è mancato quel calore di cui avrei avuto bisogno. Avevamo un progetto per lo stadio di proprietà, ma non se ne fece nulla. Genova è una città che ha paura di investire sul futuro e questo si riflette anche sul calcio.

Lasciammo a Ferrero una Società sana e lui ha saputo ammodernarla. La Sampdoria attuale genera risorse dalla gestione. Alcuni debiti sono ancora coperti dalla famiglia Garrone, ma seguendo accordi che erano stati presi e Ferrero non ha mai sgarrato sugli impegni presi".