Ferrero: “Il campo di pallone è un film che si gira tutte le domeniche. Dobbiamo garantire stadi più funzionali e isolare i delinquenti”

30.08.2014 11:22 di  Andrea Colucci   vedi letture
Ferrero: “Il campo di pallone è un film che si gira tutte le domeniche. Dobbiamo garantire stadi più funzionali e isolare i delinquenti”
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Siamo alla vigilia dell’inizio del campionato.

Samp di scena a Palermo ed esordio del presidente blucerchiato nella massima serie.

Massimo Ferrero, in un intervista rilasciata al settimanale SportWeek, descrive il suo personaggio tra simpatiche battute e argomentazioni più serie riguardanti il mondo del calcio.

Ecco uno stralcio delle sue parole che sampdorianews.net ha il piacere di riportarvi:

Lei dà l’impressione che, qualsiasi cosa faccia, si diverta. “Io quando mi sveglio già canto. La vita è un dono di Dio che ci dobbiamo godere, perché è già una grossa rottura di scatole. Da piccolo devi dà retta alla mamma, da grande ti sposi e c'hai 'na rompicoglioni vicino... se riesci a fa' degli slalom, ti diverti”.

Perciò è entrato nel mondo del calcio? Per divertimento? O per passione, per curiosità, per megalomania? “C’ho un po’ d’Alzheimer, se me le dice tute insieme gna posso fa….Sono entrato perché cinema e calcio sono la stessa cosa. Il campo di pallone è un film che si gira tutte le domeniche”.

La descrivono come una persona cattivissima e spietata. “Io ho sempre fatto solo del bene. I miei nemici sono solo persone meno fortunate di me che parlano e non producono”.

Le prime tre cose che il presidente ha capito del calcio. “Che è spietato, parecchio improvvisato e pieno di impostori. Gente che si sveglia la mattina e ti fa: lei non sa chi sono io”.

A chi si riferisce? Ai colleghi? “Io non ho colleghi. Mio fratello c'ha colleghi, perché guida l'autobus. Io penso soltanto che tutti insieme dobbiamo fare del calcio un grande spettacolo, un grande film. Abbiamo una folla di ragazzi, di famiglie, di gente per bene da riportare allo stadio”.

E come ci si riesce? “Non ho la formuletta magica. Ma iniziamo col garantire stadi più funzionali, con servizi migliori dentro e fuori all'impianto. Sono entrato nel nostro, il Ferraris: il drenaggio non va, nella tribuna d'onore ci stanno fili scoperti e sedili rotti…E’ vergognoso. Poi dobbiamo isolare i delinquenti. I delinquenti nun sò tifosi, stanno là solo pé disturbbà. Ogni tanto se sente parlà di sti no global: ma chi sò, che vor ddì no global? Pure ai miei tempi, nel '68, c'era gente che si infiltrava per seminare scompiglio”.

Cosa farebbe nel calcio? “Farei iniziare prima il campionato. Poi riporterei la A a 16 squadre... oppure la lascerei così ma farei un campionato europeo: noi contro le spagnole, le tedesche, le inglesi... A che servono la Serie B, la C, la serie del nonno... Diamo piuttosto ai ragazzi la possibilità di fare sport senza esser penalizzati. Io sto investendo per trasformare il centro sportivo della Samp a Bogliasco in un'università del calcio. I nostri giovani li mandiamo a prendere col pullman della società per ottimizzare i tempi e ridurre le spese della famiglia. Terza cosa, cambierei il mercato: oggi dura tre mesi. Ma perché? A luglio e agosto annamosene in vacanza! Tanto si sa che gli acquisti veri si fanno nelle ultime due settimane. I mercati, quelli bboni - Toronto, l'American Film Market, Cannes, quelli del cinema - non durano 9 settimane…”.

Cosa le piace del pallone? “La Passione della gente”

Che accoglienza immagina di ricevere dal pubblico tra due settimane, all’esordio in casa col Torino? “Come i poveri che non soffrono mai perché sono abituati, io non mi emoziono perché sono cresciuto in teatro. Ma sono sicuro che, il giorno della partita col Torino, se sapessi piangere, piangerei”

Se il suo allenatore, Mihajlovic, fosse un regista, che tipo di film gli affiderebbe? “Uno d'azione, perché il calcio è azione. E un thriller, perchè lui è uno stratega imprevedibile. Alla commedia penso io”.

L’ha cambiato l’inno della Samp? “Non ho mai detto che non mi piacesse, ho solo incaricato degli autori di produrne uno più allegro. I tifosi sceglieranno il loro preferito e così manderemo in pensione (comincia a cantare) Ma il cielo è sempre più bluuuu...”

Ai giocatori che ha detto? “Che se non mi portano in Europa prima li mena l'allenatore e poi li meno io”.