Pea: "La storia si ripete con l'attuale proprietà: si punta su giovani di ottime qualità e prospettive"

02.06.2017 11:09 di  Diego Anelli   vedi letture
Pea: "La storia si ripete con l'attuale proprietà: si punta su giovani di ottime qualità e prospettive"
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© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com

Fulvio Pea, allenatore di quella Primavera blucerchiata capace di vincere ovunque in un un biennio fantastico, ha esternato, in collegamento telefonico durante Blucerchiati in onda su Antenna Blu con la collaborazione di Sampdorianews.net, le proprie sensazioni sulla formazione attualmente guidata da Ciccio Pedone e sull'intero mondo giovanile:

“Per il sottoscritto sono stati due anni bellissimi, io ero soltanto l'allenatore di quel gruppo, gran parte del merito va attribuita a Paratici e a Marotta, i quali ebbero l'intuito di investire sui giovani, ricevendo il mandato di costruire una Primavera ambiziosa, composta da giocatori che avrebbero potuto diventare il futuro della Sampdoria. Ora la storia si sta ripetendo con l'attuale proprietà che ha puntato su giovani di ottima qualità, con grandi prospettive.

A volte la fortuna aiuta, ma nel nostro caso potevamo contare su giovani davvero bravi, dal futuro assicurato, dotati di qualità sopra la media. I ragazzi dovevano affrontare la difficoltà di non essere abituati, al contrario di Juventus, Inter, Milan, a lottare per traguardi così importanti. L'ansia diventa spesso il nemico più pericoloso per un atleta, ma grazie a Paratici, il quale ci rimase sempre vicino e all'esperienza di Sassi, il problema fu cancellato, o comunque posto in secondo piano, consentendoci di giocare con la massima serenità partite così decisive.

Credo che in Italia manchi qualcosa tra prima squadra e Primavera, non tutti i ragazzi di 18 anni sono infatti pronti a disputare un campionato professionistico, una realtà più difficile rispetto a buona parte del resto d'Europa. Da noi i giovani non riescono a dare continuità alle proprie prestazioni, a volte sono incostanti anche all'interno della stessa gara, ma in Italia non diamo il tempo per farli crescere. L'ideale sarebbe una realtà intermedia tra Primavera e prima squadra, non intendo un altro campionato giovanile, ma una sorta di campionato delle seconde squadre, come del resto già avviene in paesi come Germania, Spagna e Francia. In tal modo i ragazzi resterebbero sotto il controllo della società, ma giocherebbero per i 3 punti e non esclusivamente con l'obiettivo di maturare come può essere la Primavera.

Spesso i nostri talenti vengono catapultati in campionati ostici come la Lega Pro, nei quali l'allenatore vive dei risultati e quando si trova in difficoltà si tende ad accantonare i profili più giovani, o comunque ad affidarsi principalmente ai giocatori più esperti, tali situazioni non aiutano la crescita dei nostri settori giovanili. Tra coloro che escono dai campionati Primavera sono ben pochi i ragazzi che riescono fin da subito ad accumulare un buon numero di presenze.

Non c'è mai stata la possibilità di ritornare alla Sampdoria, anche se mi sarebbe piaciuto tantissimo, essendo rimasto molto legato a questi colori. Ho continuato a seguire le vicende blucerchiate con affetto e simpatia, ma non si sono mai create le condizioni per un mio eventuale ritorno”.