ESCLUSIVA SN - Trimboli: "Non soffriamo di vertigini. Sampdoria squadra del cuore"

24.03.2021 09:23 di  Diego Anelli   vedi letture
Simone Trimboli
Simone Trimboli
© foto di Sampdoria.it

La Sampdoria Primavera continua a vincere e a convincere a suon di prestazioni superlative. Numerosi i talenti in grande spolvero in un collettivo che gioca a memoria grazie al lavoro di mister Tufano. Sampdorianews.net ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva il capitano Simone Trimboli, protagonista del penalty realizzato nella sfida contro l'Inter:

Nell'estate 2019 hai firmato il primo contratto professionistico con la Sampdoria, dove hai fatto tutta la trafila dai Pulcini alla Primavera. Dalla prima volta che hai vestito questi colori ad oggi, cosa ha rappresentato e rappresenta tuttora la Sampdoria nella tua gioventù? "La Sampdoria è la mia squadra del cuore, quella per cui faccio il tifo fin da bambino. Fin dalla prima volta è sempre stato un privilegio poter indossare la maglia blucerchiata. Vesto questi colori, i più belli del mondo, dalla categoria Pulcini e ogni volta che scendo in campo cerco di onorarli al meglio e portarli più in alto possibile".

Domenica sugli spalti del "Garrone" erano presenti Mister Ranieri e il Ds Osti. Alla notte quante volte ti capita di sognare il passaggio in prima squadra? "Tante volte ho sognato di riuscire un giorno ad approdare in prima squadra. Dopo così tanti anni nel settore giovanile blucerchiato penso che chiunque vorrebbe provarci ad arrivare. Ho avuto il privilegio di essere convocato da mister Giampaolo in due occasioni con il Napoli e con il ChievoVerona nella stagione 2018/19 quando giocavo nella categoria U17: sono state giornate speciali che ricordo con grande emozione. Ora però sono in Primavera e devo continuare il mio percorso di crescita".

Ad oggi quali ritieni i tuoi punti di forza da valorizzare e gli aspetti sui quali migliorare. "A mio avviso nel calcio non si finisce mai di imparare e migliorarsi. A maggior ragione per un giovane come me gli aspetti da migliorare sono diversi. Sicuramente vorrei fare più gol su azione e migliorare il piede debole (il mancino). Se invece mi chiedi quali possono essere i punti di forza da valorizzare penso di essere abbastanza leader nei momenti di difficoltà e sempre presente quando c'è da fare una corsa in più per aiutare i compagni. In generale credo di essere un elemento d'aiuto per la squadra".

Il grande lavoro di mister Tufano è palese. Come ha lavorato sulla mentalità del gruppo e sul gioco della squadra? "A differenza degli altri anni, mister Tufano ha cambiato la mentalità della squadra. Prima puntavamo solo alla salvezza, da questa stagione invece ci ha fatto capire che possiamo puntare a qualcosa di più importante e che non dobbiamo porci limiti. Come gruppo siamo insieme da tanti anni e diciamo che sui meccanismi di gioco siamo rodati. Da tre stagioni il nostro allenatore è proprio Tufano che ci ha allenati nell'U17, nell'U18 e quest'anno in Primavera: lui conosce bene le nostre caratteristiche e noi sappiamo cosa lui vuole da noi".

Il tuo rendimento è costantemente su livelli elevati. Contro l'Inter hai confermato un importante mix di quantità e qualità. Come ti stai trovando in questa posizione in campo? "Fin da piccolo ho sempre giocato davanti alla difesa, come playmaker. Due stagioni fa, con l'arrivo di Felice Tufano alla guida dell'U17 ho cambiato ruolo. Il mister mi ha spostato mezzala, inizialmente ero titubante perché non credevo di riuscire a giocare in un ruolo diverso da quello che avevo ricoperto da sempre. Invece lui è stato bravo a insistere e ad insegnarmi questa nuova posizione in campo. Mi sono impegnato a imparare il più velocemente possibile e devo ammettere che ha avuto ragione lui: ora mi trovo più a mio agio nel ruolo di mezzala e penso che sia il ruolo dove posso esprimere al meglio le mie caratteristiche, come sfruttare maggiormente il mio tiro per andare alla conclusione a rete".

La classifica è meravigliosa, fa quasi venire le vertigini. Vi siete dati un obiettivo, oppure meglio vivere alla giornata? "La classifica è straordinaria ma noi di vertigini non soffriamo. Contro le grandi squadre abbiamo fatto sempre grandi risultati e grandi prestazioni. Abbiamo lavorato sodo e bene, soprattutto durante la sosta forzata del campionato, per essere nella posizione di classifica in cui siamo e se è vero che non era scontato, per noi che conosciamo il nostro gruppo e quello che abbiamo fatto, non è una sorpresa. Continuiamo a lavorare alla giornata senza porci limiti ma a questo punto siamo lì e vogliamo continuare a toglierci grandi soddisfazioni".

A quale calciatore professionista ti ispiri in particolare? "A quale calciatore mi ispiro? Come ho detto all'inizio sono tifoso doriano da sempre e, avendo giocato per tanti anni davanti alla difesa, il mio modello e idolo è sempre stato capitan Palombo: un pezzo importante della storia della Sampdoria, tuttora nello staff tecnico di Claudio Ranieri. Nello stesso ruolo tra i giocatori in rosa cito Albin Ekdal: il cervello del nostro centrocampo. Come mezzala invece dico Praet, che è stato con noi per 3 stagioni ed è un grande interprete del ruolo: forte tecnicamente, elegante nei movimenti, mi piace molto ed è stato un privilegio poterlo ammirare da vicino".

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