Tirotta: "Ferrero non lo riconosco come presidente. Io ce l’ho il nome per un nuovo allenatore"

11.05.2016 22:19 di  Davide Repetto   vedi letture
Tirotta: "Ferrero non lo riconosco come presidente. Io ce l’ho il nome per un nuovo allenatore"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Uno degli ospiti in studio a Telenord a "Forever Samp" è stato Enzo Tirotta, uno dei volti più noti della tifoseria organizzata blucerchiata e nostro opinionista.

Durante il dibattito su una valutazione generale della stagione della Samp ha espresso la sua opinione citando la situazione di alcuni giovani della squadra allenata da Montella.
"Analizzeremmo bene tutte le situazioni di questa stagione se potessimo parlare 2 ore. Dovevamo fare giocare i giovani, avevamo anche un capitale in mano: Correa, che poi ha un po’ deluso, Ivan, Pereira. Potevano essere valorizzati e poteva uscirci fuori qualche soldino, ora non si sa che fine abbiano fatto.
Abbiamo comprato con i saldi di fine stagione: vediamo quanto ci sono costati Cassano, Ranocchia e Dodò. Cassano doveva essere il salvatore della patria e ha giocato bene 3-4 partite.

Per quanto riguarda la dirigenza ci sono momenti in cui un po’ è tutto verde, un po’ è tutto rosso, e sono state dette una serie di assurdità. Sembra che non voglia essere autorevole in nessun momento".

Inevitabile che si sia parlato della presunta lite nel post derby tra Cassano e l'avvocato Romei.
"Ma chi è Romei? Se vado io negli spogliatoi prendo 6 mese di Daspo! La settimana scorsa che serviva per fare quadrato dov’era il signor Romei? Uno con una cultura sportiva non entra nello spogliatoio dopo quel derby e in quella situazione. Se ha detto veramente certe cose, ha rischiato di prendere una scarpata".

In studio si è toccato poi l'argomento dichiarazioni post derby del direttore sportivo Osti e risposta di Montella a quelle frasi.
"È il sunto di quello che è la Sampdoria in questo momento. Osti ha detto quello che gli è stato detto di dire".

Parlando di Montella invece ha mostrato come non sia certo soddisfatto del lavoro svolto dal tecnico sulla panchina blucerchiata. Durante la trasmissione Tirotta ha detto anche il nome di chi vorrebbe lui come eventuale successore dell'attuale tecnico della Samp.
"Montella in questi mesi da allenatore della Sampdoria ha dimostrato di essere scarso. Questo perché un allenatore che dopo 2 mesi vede modificati gli obiettivi e non si adegua alle nuove condizioni della squadra vuol dire che ha dei limiti ed è scarso.
Io ce l’ho il nome per un nuovo allenatore: Mandorlini. Dico lui perché la Sampdoria ha cambiato dimensione. Noi celebriamo giustamente Salvi, era una grazia vederlo giocare, celebriamo giustamente Boskov, ma ora la situazione è cambiata. Ora, finchè ci sarà questa proprietà, dobbiamo tornare - riporta sampdorianews.net - a lottare col coltello fra i denti.
Iachini, venendo qua, con tutto il bene che gli voglio, verrebbe a confrontarsi con una partita forse più grande di lui, perché sarebbe un cavallo di ritorno e le aspettative sarebbero molto grandi. Con lui abbiamo fatto una splendida cavalcata e la riconoscenza è eterna ma ho paura si creerebbe quella situazione lì. Maran si e no.

Mandorlini va in campo in tuta, è il tipo di allenatore necessario per noi e ha un valore aggiunto: si porterebbe dietro uno che lo aiuterebbe a fare bene a Genova (molto probabilmente si riferisce a Enrico Nicolini, anch’egli ospite in studio, che è stato nello staffi di Mandorlini in più di una società).

Tirotta poi ha parlato di Ferrero.
"Ferrero sembra faccia sempre il gioco delle 3 carte, racconta un sacco di palle. Per quanto riguarda il presidente dovevamo essere un po’ più attenti come tifosi.
Noi tifosi siamo una brutta bestia (dice sorridendo, ndr.), più passa il tempo più ci distanziamo dai valori che celebriamo quando rendiamo onore e ricordiamo Salvi e quei tempi. Stiamo diventando schiavi dei risultati, non credo che l’anno scorso i modi di Ferrero andassero bene a tutti, ma con i risultati che arrivavano si pensava altro. Si pensava solo che non ci facesse fare belle figure ma comunque che facesse ridere e quindi andava tutto bene. Mancando i risultati poi certe cose non sono più piaciute, e credevo lo avesse capito visto che per qualche mese era sparito. Poi prima è tornato a parlare con i suoi modi a Firenze, poi è salito sul carro in occasione della partita con la Lazio, fino ad arrivare alle dichiarazione di oggi. Con quelle frasi oggi mi sono sentito preso in giro. Cosa abbiamo fatto per sentirci presi in giro così?.

Io, che gliel’abbia regalata o venduta (parla della Sampdoria, ndr.), ho una mia convinzione: la famiglia Garrone, non solo Edoardo, se ne sono voluti liberare. Ferrero è il proprietario ma posso dire però che non è il mio presidente? Io non lo riconosco come presidente”. 

Lo storico tifoso blucerchiato ha ricordato anche un importante appuntamento, che riguarda la recente scomparsa della bandiera della Samp Giancarlo Salvi.
"Sabato mattina alle 11 presso la Chiesa della Consolazione (che si trova in via XX Settembre) ci sarà una messa in memoria di Giancarlo Salvi".

Nel corso del programma ha raccontato anche un episodio che vede tra i protagonisti proprio Tirotta e Ferrero.
"Noi siamo stati invitati a conoscere il nuovo presidente quando è arrivato. Si è presentato e io ho chiesto una cosa a lui. Avevo capito il tipo di personaggio e gli ho chiesto di imparare ad amare la nostra maglia e la nostra storia. Dopo 2 anni dico missione fallita".

Infine un commento sul rapporto della Sampdoria con la buona sorte per quanto riguarda questa stagione.
"Nonostante tutto la partita con la Lazio è l’unica in cui siamo stati davvero fortunati".