Falcone: “Il Como era la squadra che volevo maggiormente. Sarebbe un grandissimo sogno tornare e fare il titolare alla Samp”

Poco dopo l’ufficialità del trasferimento in prestito dalla Samp al Como di Wladimiro Falcone, l’estremo difensore romano ha rilasciato le sue prime sensazioni al sito ufficiale del club calciocomo1907.it:

Sei soddisfatto di questo tua nuova esperienza? “Si sono soddisfattissimo. Il Como era la squadra che volevo maggiormente e finalmente, dopo un lavoro un po' travagliato, sono riuscito ad arrivare in questa fantastica società".

Quando hai appreso la notizia del tuo trasferimento? “Ufficialmente tre o quattro giorni fa giorni fa, ma già da tempo c’era l’interesse del Como nei miei confronti : il mio procuratore mi ha chiamato e mi ha detto che era tutto fatto e che dovevo trasferirmi qui".

Le tue esperienze passate? “ Ho iniziato a giocare a calcio tardissimo, a undici anni. Ho fatto tre anni in una società di Roma, la Lodigiani, poi sono passato un anno alla Vigor Perconti, da lì ho fatto un torneo importante con squadre come l’Inter, il Milan, mi sono fatto notare e poi mi ha preso la Sampdoria. Poi quattro anni di settore giovanile e ed eccomi qui".

Prima di giocare a calcio, facevi altro? “Ho fatto due anni di basket e sette anni di nuoto".

Cosa ti aspetti da questa nuova stagione con i tuoi compagni? “Spero di  fare bene sotto l'aspetto personale , spero di poter crescere tanto. E’ il mio primo anno tra i grandi e spero di poter raggiungere un buon risultato anche collettivamente con la squadra, magari raggiungere la promozione".

Hai subito iniziato a giocare in porta, oppure è un ruolo che ti è stato affibbiato nel tempo? “No, no..ho giocato subito i in porta. Sin da piccolo mi piaceva tantissimo, anche con i miei amici, mi piaceva volare da un palo all'altro e ho pregato tanto mia madre di farmi giocare a calcio e alla fine è arrivato".

I tuoi sogni in grande per il futuro? “ Come tutti, vorrei giocare in Serie A, magari tornare alla Sampdoria e cercare di giocare titolare lì. Sarebbe un grandissimo sogno”.