THE STROKE OF GENIUS: la scucchiaiata e il terzino aggiunto. In piedi per Martins Eder

04.10.2015 18:07 di  Diego Anelli   vedi letture
THE STROKE OF GENIUS: la scucchiaiata e il terzino aggiunto. In piedi per Martins Eder
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Per la prima volta Martins Eder ha affrontato l'Inter dopo la telenovela degli ultimi giorni di mercato e come sempre il nostro gioiello, a prescindere dall'avversario di turno, ha fatto un figurone. Chissà cosa avrà pensato Roberto Mancini che l'ha inutilmente corteggiato mentre ha assistito all'ennesima prova di qualità di un bomber completo, tatticamente duttile e sempre in grado di fare la differenza a grandi livelli, mentre i suoi attaccanti faticavano a dimostrarsi all'altezza tra i compiti in fase conclusiva e di copertura.

La Sampdoria oggi ha fornito lezioni di gioco alla corazzata neroazzurra dell'ex Roberto Mancini, offrendo trame di manovra spumeggianti in particolare nei primi 45', nei quali troppi contropiedi sono stati gettati alle ortiche. Inevitabile la sofferenza nel finale quando i neroazzurri hanno trovato il pari in modo rocambolesco e la stanchezza ha condizionato le ultime ripartenze. Ma Martins Eder c'è sempre, nel bene e nel male non lascia mai la squadra. È il primo a trascinare i compagni nei momenti di maggiore esaltazione, è sempre il primo a scuoterli e a sacrificarsi quando bisogna stringere i denti per sopperire alle difficoltà.

Al 19' il n°23 doriano ha strappato applausi a scena aperta con un'azione magistrale; Muriel allarga sulla destra per il bomber della Nazionale azzurra che punta Telles, non lo salta perchè preferisce intelligentemente temporeggiare e premiare l'inserimento dell'accorrente Soriano scucchiaiando una palla meravigliosa, soltanto l'intervento di Murillo in area interrompe la splendida trama doriana.

E torniamo alle difficoltà. Nel finale l'Inter, carica per il pari, spinge in maniera pressante seppure con grande confusione e scarso gioco corale. La Sampdoria, in pieno recupero, forse con eccessiva generosità, va alla ricerca del raddoppio piuttosto che tenere palla, colleziona un paio di corner, ma banalmente perde palla a centrocampo e rischia grosso su un contropiede innescato da Guarin, il quale serve in profondità Perisic, chiuso però in area dal nostro n°23 trasformatosi in terzino aggiunto, protagonista di una copertura da standing-ovation. Ci si rifugia in corner, Martins riesce infatti a toccare la palla, non cadendo in errori dovuti alla stanchezza.

Non lo scopriamo oggi, ma ogni volta che lo vediamo in campo con la nostra maglia non si finisce mai di restare a bocca aperta dinanzi alle sue magie, a quelle targate Martins Eder.