SAMPDORIA MVP: Eder, unica arma di una Samp involuta

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Il Napoli cala il poker in casa, di fronte ad una Samp poco reattiva e irriconoscibile rispetto alla squadra grintosa e senza timore reverenziale di inizio stagione.

Se le frecce all'arco della formazione di Rafa Benitez sono molteplici, tanto da potersi permettere di relegare in panchina un giocatore del calibro di Hamsik, Martins Eder attualmente rappresenta l'unica arma che raramente manca il bersaglio, nonché il perno su cui si regge l'intera manovra offensiva blucerchiata.

Al San Paolo il brasiliano naturalizzato italiano disputa poco meno di un tempo, ma è da un suo spunto, ben innescato da Soriano, che scaturisce l'autorete di Albiol che accende momentaneamente l'entusiasmo dei ragazzi di Mihajlovic. Sin dal fischio d'inizio è il Napoli a imporre il proprio gioco, con la Samp non abbastanza dinamica e precisa per poter mandare a segno la stoccata su contropiede. Eder è l'unico a distinguersi per propositività con le sue sgroppate sulla destra, ma non trova il supporto di un Soriano intrappolato tra le maglie della retroguardia partenopea né tantomeno di un Okaka molto spesso fuori posizione nel momento di pungere in posizione centrale.

Quando Eder esce per infortunio appare sin troppo chiaro che manca un giocatore in grado di spostare l'ago della bilancia, unendo allo spirito di sacrificio e alla tecnica (caratteristiche che contraddistinguono anche Eto'o) lo spunto e lo scatto fulmineo in grado di soprendere anche squadre sulla carta più attrezzate e partite con ambizioni e obiettivi diversi da quelli iniziali della Samp. Per fare il salto di qualità, è necessario che anche gli altri interpreti del copione blucerchiato vadano oltre il recitare a memoria le battute, dando il massimo anche di fronte a squadre dal potenziale maggiore. Per guadagnarsi una platea europea, credere nei propri mezzi e restare concentrati sull'obiettivo senza farsi distrarre dai rumors è imprescindibile.