SAMPDORIA MOMENT: quando le sostituzioni cambiano il volto alla squadra

24.05.2015 15:46 di  Serena Timossi  Twitter:    vedi letture
SAMPDORIA MOMENT: quando le sostituzioni cambiano il volto alla squadra
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© foto di Federico De Luca

La partita della Samp a Empoli si può scindere in due distinte fasi: prima e dopo le sostituzioni effettuate da Mihajlovic. E' chiaro infatti che se una squadra disputa gli ultimi venti minuti a ritmi più elevati del resto della gara e creando un maggior numero di occasioni da goal, non si può imputare la difficoltà tattica e la crisi di risultati ad un mero calo atletico.

La chiave di volta di una partita approcciata nel modo sbagliato da una squadra che deve ancora maturare sotto diversi aspetti, pur avendo nella sua rosa alcuni giocatori di qualità sui quali costruire la prossima stagione, risiede nei cambi effettuati da Mihajlovic, che questa volta commette alcuni errori di formazione che non possono essere ignorati. Lungi dal dimenticare tutto ciò che di straordinario ha saputo fare il mister serbo, dando gioco e motivazioni ad una squadra giovane e alzando in corsa l'asticella dopo aver raggiunto con largo anticipo l'obiettivo salvezza tranquilla e parte sinistra della classifica, non si può evitare di sottolineare che tutte le componenti hanno commesso errori nella seconda parte del campionato, dagli sbagli sottoporta dei singoli giocatori ad alcune scelte tecniche e tattiche con l'allenatore.

Di fronte alla squadra di Sarri sono solo gli ingressi in campo di Alfred Duncan, Joaquin Correa e Samuel Eto'o ad avere cambiato il ritmo: Duncan ha portato dinamicità e cross, Correa ha conferito lucidità alla manovra e si è proposto negli inserimenti, mentre Eto'o ha finalizzato con un colpo da fuoriclasse che ha consentito almeno di portare a casa un punto. Un vero peccato che in un campionato in gran parte straordinario, la Samp abbia interrotto la sua cavalcata dilapidando un tesoretto di punti (+11 sulle dirette inseguitrici) macchiando una stagione che poteva essere eccellente, ma volge al termine con il sapore dolceamaro delle occasioni perdute.