SAMPDORIA GONFIA LA RETE - Nel bene e nel (quasi) male Bonazzoli

05.07.2020 13:22 di  Paolo Paolillo   vedi letture
SAMPDORIA GONFIA LA RETE - Nel bene e nel (quasi) male Bonazzoli
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nel bene e nel (quasi) male, in attesa che capitan Quagliarella ritorni, le ultime due partite hanno visto Federico Bonazzoli protagonista incontrastato dell'attacco blucerchiato. Sarà perché l'ex Primavera dell'Inter è stato l'unica punta a marcare, sarà perché – a mio parere – rappresenta la situazione generale meglio di chiunque altro.

Si, perché pur non avendo una tecnica clamorosa, il numero 9 blucerchiato mette in campo tutto quello che può mettere. Nel bene e, stavolta, anche nel male. Prendiamo la partita col Bologna: entra al 73' al posto di La Gumina e trova il gol che riapre la partita. Si muove, contrasta e cerca il dialogo con il resto della squadra. La rete è di pura voglia: il cross di Augello è maiuscolo, vero, ma lui va di testa nonostante Skorupski e Bani, due giganti al confronto. In questo senso, con questo atteggiamento, regala speranza a chi cominciava a non averne più, proprio come questa squadra. Capitolo Lecce: Mr. Hyde è troppo semplice da utilizzare come riferimento, ma altro non sembra così azzeccato. Qualche sponda in avvio, due fraseggi sulla trequarti offensiva e poi il buio totale. Prova a realizzare il gol della stagione e della salvezza – in rovesciata dal limite dell'area – ma il tentativo non riesce bene. Certo, sa che per noi le rovesciate sono dei colpi al cuore, ma in questo momento serve concretezza. E, sopratutto, lucidità. Quella che è completamente mancata all'attaccante di Manerbio quando scalcia Donati, in quella che è stata un'imprudenza che solo la Sorte ha evitato pagassimo a caro prezzo. Giocare una partita in dieci per ottanta minuti non è proprio la cosa migliore, per una squadra in difficoltà, nello scontro diretto. Visto com'è andata, un affare per noi. In più, Bonazzoli sparisce dal campo un secondo dopo quell'episodio, giocando contratto, nervoso, fino all'inevitabile sostituzione.

Ecco, in questo momento la squadra è nella situazione Bonazzoli, può sudare e lottare come perdersi in un bicchier d'acqua ed estraniarsi.

Per il resto è notte senza luna, con Gabbiadini che gioca una partita di sofferenza e sacrificio col Bologna, dove regala l'unica perla delle due partite, ossia l'assist al bacio per La Gumina. A Lecce, invece, entra male – anche per l'isolamento forzato a cui è costretto –, sprecando un paio di contropiedi utili a patire meno e non tenendo mezzo pallone per alleggerire la pressione salentina.

Per quanto riguarda l'altro attaccante impiegato da mister Ranieri, Nino La Gumina gioca solo 73 minuti contro il Bologna, dimostrando, nel primo tempo, qualche passo avanti rispetto alle gare precedenti e dialogando molto con Gabbiadini. Il tiro più pericoloso – nell'ambito dei due match – rimane comunque il suo, quando Skorupski con un super intervento gli nega la gioia del gol e del vantaggio doriano. Nella ripresa, invece, finisce la benzina ma, onestamente, a lui non si può imputare nulla perché pesa ancora il grave infortunio patito nella prima parte della stagione, che lo ha costretto a saltare moltissime partite, perdendo fatalmente il ritmo partita.

La consapevolezza che lasciano queste due partite è che senza Quagliarella, la squadra fatichi a trovare un terminale offensivo di un certo tipo e si affidi a giocate estemporanee, nonostante qualche occasione manovrata sia capitata. Il problema della finalizzazione c'è ed era evidente anche pre-Covid, perchè se non si segna è difficile conquistare punti. La speranza è che in questo ciclo continuo di partite, si trovi una coralità d'attacco, sopratutto in materia di gol, perché ne abbiamo disperato bisogno. Per salvare una stagione e, forse, qualcosa di più.