Manuela Tosini, moglie di Viviano: “Era da gennaio che Emiliano rompeva le scatole al suo procuratore per andare alla Samp"

19.09.2014 11:14 di  Andrea Colucci   vedi letture
Manuela Tosini, moglie di Viviano: “Era da gennaio che Emiliano rompeva le scatole al suo procuratore per andare alla Samp"
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© foto di Carmelo Imbesi/Image Sport

In un'intervista rilasciata ai taccuini de Il Pubblicista, giornale in sinergia con Sampdorianews.net, la moglie di Viviano Manuela Tosini ha raccontato di cosa significhi essere la moglie di un calciatore, del loro ambientamento a Genova, le emozioni per l'esordio del marito in maglia blucerchiata, con uno sguardo alla nuova Samp targata Mihajlovic - Ferrero.

“Sono come mi vedete nel senso che sono l'esatto opposto di quella che si può pensare “essere la moglie di un calciatore”. Sono veramente atipica, una delle poche donne che ha sposato un calciatore perché... senza il calcio non può stare! A parte gli scherzi, vivo la vita che gran parte delle persone vorrebbe vivere, odio l'ipocrisia e, quando ad esempio leggo certe interviste di mogli che parlano di sacrifici e rinunce, allora lì mi parte l'embolo. Siamo delle privilegiate, smettiamola di prendere in giro chi veramente fatica ad arrivare a fine mese. Si, è vero, noi è da 2 anni che viviamo separati, l'anno scorso lui giocava in Inghilterra e io non me la sono sentita di stravolgere la vita dei nostri figli e così, ogni 15 giorni prendevo l'aereo e lo raggiungevo. Ecco, questa si chiama fortuna, non sacrificio. Avevo la possibilità economica di raggiungerlo ogni volta che volevo e anche quest'anno a Genova sarà così. Brescia-Genova dista 1 ora e mezza di strada - perché io amo schiacciare sull'acceleratore - lui è a casa la domenica, il lunedì e il martedì mattina, io lo raggiungo il mercoledì sera e torno il giovedì, il sabato va in ritiro e il gioco è fatto. Siamo tornati ad essere una famiglia”.

Ieri l’Arsenal e Londra, oggi la Samp e Genova. Miglior acquisto per i blucerchiati non poteva esserci vero?
“Era da gennaio che Emiliano rompeva le scatole al suo procuratore (C. Vigorelli, ndr) per andare alla Samp, se lo sentiva. Arriva il momento del mercato e c'erano vari segnali che inducevano a pensare ad un suo approdo in blucerchiato però, i giorni passavano, e venivano accostati sempre più portieri. Poi la telefonata che tanto aspettava: “Domani mattina vieni a Milano a firmare”. Ecco, finalmente un giorno meraviglioso. Subito è iniziato il giro di telefonate, i complimenti da parte degli amici e degli ex allenatori, la telefonata dei nostri figli che erano al mare con mia madre, insomma, un insieme di emozioni. Il giorno della firma poi, di ritorno da Milano, Emiliano ha fatto un video mentre cantava a squarciagola l'inno della Samp e lo ha inviato ai nostri amici!”.

Come vi siete ambientati a Genova, hai avuto modo di conoscere le altre ladies?
“A Genova fondamentalmente vive da solo. Emiliano mi ha parlato del gruppo come di una vera e propria famiglia, sin dal primo giorno mi aveva detto che sono tutti dei ragazzi meravigliosi e molto volenterosi. Era dai tempi di Bologna che non lo sentivo parlare con questo entusiasmo. Conosceva già gran parte dei suoi compagni, alcuni hanno giocato con lui in Nazionale (Palombo, De Silvestri e Gastaldello), con Silvestre ha militato nel Palermo, Eder, Okaka e Salamon giocavano nel Brescia. Poi so che si è legato molto a Fedato. Con le altre mie ‘colleghe’, invece, cioè compagne, mogli e fidanzate degli altri blucerchiati non ho ancora avuto modo di fare conoscenza”.

Le emozioni della prima gara al Ferraris contro il Torino quali sono state?
“La prima gara per me è stata a Palermo, mai mi sarei persa il ritorno sul campo di mio marito domenica al Ferraris. Che dire, meraviglioso. Sono venuta a Genova con il mio amico Luca e, chi mi conosce sa che sono la classica tipa da stadio e che per 90 minuti mi si tappa la vena e insulto tutti (sorride Manuela, ndr). E’ vero, mio marito non ha mai toccato la palla ma, ma quando Okaka ha fatto gol ed è volato ad abbracciare tutti, ecco, ho capito che sono davvero una grande famiglia”.

Avevi conservato il pass degli spogliatoi di Samp-Fiorentina perché "sentivi" che un giorno Emiliano avrebbe indossato la casacca blucerchiata…
“Si, anche in quel caso ero con il mio amico Luca (Botty, il mio portafortuna!), difficilmente sbaglio sul futuro di mio marito. Undici anni fa Emiliano giocava nella Primavera del Brescia, la partita era Cesena-Brescia e io gli dissi: “Sai che bello giocare in questo stadio” (il Manuzzi, ndr). Detto fatto, a settembre, all'età di 17 anni, passò al Cesena. Stesso discorso vale per Bologna, diverso con la Fiorentina. Io spingevo perché lui non andasse in viola, poi profeta in patria difficilmente fa bene (tranne se ti chiami Totti) e, come volevasi dimostrare.. Ho sempre dichiarato che la Samp ha le maglie e lo stadio più “fighi” d'Italia. Sono sempre stata affascinata da questi colori e, vuoi per presunzione o per sesto senso femminile, ho anche detto a mio marito che questa casacca la indosserà per molti anni..”

Le tue impressioni su mister Mihajlovic e sul presidente Ferrero?
“Partiamo da un presupposto, sono una testa calda che ama le persone egocentriche, ma vere. Mio marito è come me, è uno che non te le manda a dire. Sinisa, da giocatore non è che mi fosse poi tanto simpatico, mentre da allenatore mi fa impazzire perché ha negli occhi una grande determinazione e riesce a trasmettere una carica pazzesca pur restando in silenzio. Il Presidente? In ognuno di noi c'è un pizzico di follia, era ora che in questo calcio trovasse spazio anche una persona solare e genuina come Ferrero”.

Oltre a fare bene in chiave Samp, come vedresti Viviano in Nazionale?
“La Nazionale? Da anti juventino dubito! Scherzi a parte, ovviamente è il sogno di ogni calciatore ma, anche se non dovesse arrivare una chiamata, pazienza, dormiamo comunque sereni”.

Sei da sempre appassionata di calcio, dai un voto ed un giudizio a questo inizio di campionato della Samp.
“8 e mezzo, se in porta c'era un portiere figo mettevo 10!”.

Dai un voto a Emiliano, come marito, amante e calciatore.
“Come marito sicuramente gli rifilo un bel 8 e mezzo (vale il solito discorso se era figo gli davo 10) - sorride Manuela -. E’ davvero un uomo premuroso e paziente, un po' troppo sbadato, ma fa parte della sua “bellezza”. 10 lo merita per il fatto che è da quasi 12 anni che mi sopporta. Come calciatore gli do’ un 10. No, tranquilli, non per la bravura, quello è un giudizio soggettivo, ma gli do’ 10 per l'umiltà con la quale affronta il suo lavoro. Chi lo conosce davvero lo può testimoniare, è un ragazzo terra terra, certo, anche lui ha i suoi “colpi di testa" tipici dei calciatori, tipo l'auto costosa o l'orologio 'tamarro', ma è anche uno che si è fatto da solo. Mi spiego: se è arrivato dove è arrivato lo deve solo alla sua tenacia e alla sua voglia di dimostrare che può essere un vincente, non sicuramente per delle spintarelle!”.

Emiliano portiere ed Emiliano papà, somiglianze e differenze?
“Emiliano portiere = follia, competizione, determinazione. Emiliano papà = follia, amore, determinazione. Diciamo che prevalgono le somiglianze”.