DORIA ALE' CAMMINEREMO CON TE - E il naufragar m'è dolce...

24.05.2018 09:33 di  Paolo Paolillo   vedi letture
DORIA ALE' CAMMINEREMO CON TE - E il naufragar m'è dolce...
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il naufragar m'è dolce in questo mare. Chi non conosce lo struggente finale de L'Infinito di Leopardi, meraviglioso totem della poesia italiana, nonché specchio perfetto della stagione in trasferta della Sampdoria. Non si esagera, abbiate pazienza, giudicando "infinita" la serie di prestazioni negative fuori dalle mura amiche della compagine di Giampaolo. Un naufragare, appunto, addolcito da un decimo posto senza mai rischiare di rimanere invischiati nella zona pericolosa e un ruolino di marcia casalingo spettacolare, con partite di rara qualità che hanno rinfrescato gli occhi dopo il sale che gli è stato tirato in partite come quelle di Benevento, Udine e Crotone.

Di queste prestazioni altalenanti è stato anche protagonista il centrocampo doriano. A Ferrara, mister Giampaolo dà spazio, quasi come premio per l'abnegazione, a Leonardo Capezzi in cabina di regia, mettendoli di fianco la corsa di Linetty e la qualità di Praet. Alla fine proprio l'ex giocatore del Crotone l'uomo che meglio si disimpegna contro l'entusiasmo e la convinzione maggiore della formazione spallina. Il regista toscano, infatti, si muove sulla falsa riga di Bergamo e offre una partita di sostanza, impreziosita dall'assist di testa per la girata di Kownacki. Troppo povera la sua stagione, in termini di presenze, ma sicuramente un'altra opportunità gli va data.

Karol Linetty, invece, è andato in calando, dopo un ottimo inizio in cui era il vero grimaldello in uscita dalla panchina che scompaginava le mediane avversarie col suo passo e la sua tecnica palla al piede. Così non è stato neanche al Mazza, in un pomeriggio dove è sembrato il più apatico, correndo si, ma spesso dietro agli avversari e poco col pallone. La sua stagione è di crescita e l'anno prossimo, se il trend è questo, si prenderà la scena.

Infine, una parola per Dennis Praet. La sua crescita è indubbia, sia tatticamente, sia fisicamente, sia tecnicamente ma si pensa che sia proprio questa la strada dove lavorare maggiormente nella off season che si appresta ad iniziare. Si, perchè la progressione e la velocità sono clamorose, la personalità e la grinta sono cresciute esponenzialmente. Manca l'acuto tecnico, la palla filtrante, il dribbling e tiro, la conclusione che spariglia le carte di una partita segnata. Per diventare un calciatore completo, al belga serve ampliare il repertorio e mettere in cascina quei otto/dieci gol che possono spostare equilibri e destini di una squadra. Se rimanesse e quella squadra fosse la Samp, sarebbe tanta roba. La dimostrazione del teorema è il gol sbagliato a Ferrara, che sarebbe valso il pareggio e, forse, girato il match. L'unico che ci prova e ci ha provato in ogni partita.

Insomma, a tirare un sommario bilancio, la stagione ci ha consegnato un'insieme di certezze che, se confermate, sarebbero un nucleo molto competitivo per la stagione che verrà. Ecco, andrebbero confermate, per far sì che sia dolce questo naufragio esterno e per far si che sia tutto tranne che un naufragio.