DORIA ALE' CAMMINEREMO CON TE – Due velocità

La rubrica settimanale sul centrocampo blucerchiato
27.06.2020 09:57 di  Corrado Camera   vedi letture
DORIA ALE' CAMMINEREMO CON TE – Due velocità
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Da calendario era una ripartenza tosta e così effettivamente è stato. Le due partite viste contro Inter e Roma hanno portato zero punti ma sono state molto diverse sia negli uomini che nell’approccio.

Anche per quanto riguarda il centrocampo, le prestazioni offerte hanno mostrato differenze sostanziali, nonostante in entrambi i casi Ranieri abbia optato per una linea mediana molto folta composta da cinque unità.

Contro l’Inter hanno giocato Thorsby sulla destra, Linetty e Bertolacci centrali, Jankto a sinistra e Ramirez in appoggio all’unica punta, La Gumina. Soprattutto nel primo tempo il gioco è stato lasciato nelle mani dell’Inter, la quale non si è limitata a tenere un alto possesso palla (a tratti superiore all’80%) ma ha cercato in più casi la verticalizzazione.

Linetty e Bertolacci hanno sofferto molto la mobilità di Barella, il gioco a due tocchi di Eriksen e, poco supportati da Murru, gli inserimenti di Candreva dalla destra verso il centro. La sensazione generale è stata quella di un centrocampo in affanno, spesso in ritardo e costretto a rincorrere l’avversario.

Nella ripresa, complice un rallentamento del gioco dell’Inter e il goal realizzato da Thorsby in avvio, la partita ha assunto una nuova faccia. L’Inter ha perso sicurezza, il centrocampo ha recuperato metri e per alcuni minuti è sembrato possibile recuperare la partita. Thorsby l’inesauribile, Jankto finché in campo e Depaoli dopo il suo ingresso hanno mostrato buona corsa nelle due fasi, mettendo sul campo se non lucidità e giocate illuminanti, quantomeno un’impressione di condizione atletica buona.

Contro la Roma tale condizione è stata la chiave che ha portato a chiudere in vantaggio il primo tempo, durante il quale la Sampdoria ha avuto sui piedi almeno altre due nitide occasioni per raddoppiare. Sulla linea mediana sono stati schierati Depaoli a destra, Jankto a sinistra, Thorsby e Linetty mezzali e Ekdal perno centrale. Esterni e mezzali, insieme a Gabbiadini, avevano a turno il compito di alzarsi e andare a portare un pressing alto sul portatore di palla avversario.

Questo ha messo più volte in difficoltà i centrocampisti bassi della Roma (Diawara più di Veretout) e i centrali difensivi (Ibañez più di Smalling), permettendo alla Sampdoria di recuperare palloni pericolosi sulla trequarti. Linetty rispetto a Milano è sembrato un altro, Jankto oltre alla corsa ha mostrato più lucidità, pur continuando a essere poco cinico sotto porta (un palo colpito), mentre Thorsby e Depaoli hanno continuato a dimostrarsi i due migliori acquisti dell’estate scorsa, regalando tanta sostanza. Anche il rientro di Ekdal ha portato enormi benefici nella capacità di gestire la palla e dettare i ritmi di gioco.

Non è comunque stato tutto rosa e fiori, perché come a San Siro ancora si sono subite a tratti le verticalizzazioni e le giocate del trequartista avversario. Nei primi minuti solo due gradi parate di Audero hanno permesso alla Sampdoria di restare ancorata allo 0-0 su uno scambio veloce Bruno Peres – Mkhitharyan – Dzeko e su una percussione di Pastore.

Senza contare l’abbassamento del ritmo di gioco nel secondo tempo e la diminuzione del pressing sui portatori di palla, che hanno portato ai due lanci dalla trequarti per Dzeko che hanno deciso la partita. Le responsabilità sono in ogni caso da condividere con la difesa e inoltre, in occasione del primo goal, va anche riconosciuta la grande giocata di Pellegrini.   

Nella girandola di cambi del secondo tempo è inoltre emersa la mancanza di una vera sostituzione sull’esterno mancino, data la squalifica di Jankto per il prossimo match contro il Bologna creerà sicuramente qualche grattacapo a Ranieri. Altra nota di allarme, lo doppia prestazione opaca di Ramirez. Prima dello stop era stato più volte decisivo, rivelandosi spesso la chiave di volta per la Sampdoria di Ranieri.

La salvezza, oltre che dalla determinazione e dalle palle goal viste nel primo tempo di Roma, passerà per forza anche dalla vena e dalle giocate dell’uruguaiano. Speriamo le ritrovi al più presto.