DORIA ALE' CAMMINEREMO CON TE – Confusi, spaesati, alla ricerca di un leader

La rubrica settimanale di approfondimento sul centrocampo blucerchiato
08.10.2019 09:38 di  Corrado Camera   vedi letture
DORIA ALE' CAMMINEREMO CON TE – Confusi, spaesati, alla ricerca di un leader
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Confusione. Questa è la parola che più sento pronunciare in queste settimane quando si parla di Sampdoria. Lo sento in discussioni tra tifosi, in televisione, lo leggo su giornali.

Pur mancando di originalità, è il primo termine che viene in mente anche a me adesso che devo scrivere questo commento sulla prestazione del centrocampo nell’ultima partita persa a Verona.

Guardo la Sampdoria e purtroppo faccio fatica a vedere una squadra. O meglio, ne percepisco un’idea ma poi non riesco a coglierla. Dico questo perché contro il Torino, ma anche a Firenze, mi era sembrato di vedere dei progressi.

Poi il buio, si sono inanellate due prestazioni come con la Lazio e con il Sassuolo. Passi indietro invece che in avanti, formazioni cambiate continuamente, in parte anche per infortuni e squalifiche, ma una sensazione di disorientamento che è difficile da ignorare.

Di tutto il centrocampo, pur tra alti e bassi, l’unico che mi è sempre apparso conscio del suo ruolo, di come interpretare la partita e di che cosa fare in campo è stato De Paoli. Anche Ekdal, di solito ordinato e sicuro nelle giocate, è apparso molto lento, soprattutto di pensiero, come un vichingo che improvvisamente si trova in mezzo alla savana e non riesce a capire che cosa gli sta intorno.

Murru, a prescindere dall’autogoal, rispetto allo scorso anno è irriconoscibile. In fase propositiva non si fa quasi mai vedere e in copertura soffre qualunque sia l’avversario. Vieira in impostazione è praticamente nullo e in fase di rottura prova a metterci il fisico ma appare spesso disattento, in ritardo e costretto a rincorrere l’avversario. Jankto faccio fatica a capirlo. Il goal con l’Inter e la riconferma dal primo minuto potevano rappresentare la classica molla, niente.

I pochi palloni utili e giocabili che gli sono capitati tra i piedi sono andati sprecati per scelte di gioco sbagliate, o perché li ha persi. La sintesi è un reparto che fa fatica a creare gioco così che l’intera squadra ne risente a livello di occasioni create e conseguentemente realizzativo.

So che quanto scritto finora è davanti agli occhi di tutti, non è chissà che visione illuminata di una situazione difficile, e tra le altre cose è una critica generale e anche poco costruttiva ad un intero reparto. Vorrei riuscire a trovare qualcosa di minimamente positivo a cui aggrapparmi in questo momento ma faccio davvero fatica a trovarlo.

Vorrei avere una soluzione, o quantomeno un’idea per una soluzione ma nulla, percepisco la confusione pure io. L’unica cosa che vorrei fare è azzerare queste sette partite, ripartire, trovare qualche certezza a cui appoggiarmi. Forse è una questione di responsabilità e di leadership da trovare.

Serve qualcuno che non mostri la paura, dica “noi oggi ci rialziamo”, serve qualcuno non si pieghi, non abbassi la testa, serve qualcuno che quando serve, ma solo quando serve, urli. Serve qualcuno che dia l’esempio.

Serve nello spogliatoio, serve in campo, serve durante la settimana e serve la domenica. Credo che in squadra, in mezzo al campo, uno con queste qualità ci sia. Non sono dentro lo spogliatoio per cui non conosco le sue dinamiche, ma da fuori questa è l’impressione. Spero di non sbagliarmi.