CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA: Tra le certezze e le incertezze...per costruire il prossimo futuro

16.05.2019 09:39 di  Paolo Bardetta   vedi letture
CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA: Tra le certezze e le incertezze...per costruire il prossimo futuro
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

“La sola certezza è che niente è certo e che nulla è più misero o superbo dell’uomo.”

Scriveva cosi Plinio il Vecchio, storico scrittore, naturista e filosofo romano del 23 d.C. quando parlava delle certezze e di quanto esse possano influenzare in positivo o negativo la vita di ogni uomo.

Questa frase per me è associabile in questo momento al reparto difensivo blucerchiato dopo la sconfitta casalinga con l’Empoli.

Già, perché è stato proprio evidente da questa partita come il destino dei difensori blucerchiati sia legato da un filo sottile che viaggia tra le certezze e le incertezze.

Giampaolo, orfano di Andersen, avvolto di mistero e magia, e Colley squalificato, schiera in difesa la coppia inedita Ferrari-Tonelli come centrali coadiuvati sulle fasce da Murru e Sala.

Ma partiamo per gradi analizzando la partita del giovane Ferrari, schierato solo 4 volte in questa stagione contro Juve, Lazio, Parma e appunto Empoli. Un bilancio forse troppo esiguo per poter analizzare il suo rendimento. Ma tra le incertezze delle poche apparizioni ci sono le certezze del carattere di un giovane che, appena chiamato in causa, non ha di fatto deluso le rosee aspettative che ci sono nei suoi confronti. Pulito in termini di interventi difensivi, attento al punto giusto anche se, lui stesso, potrebbe usare la “scusante” della giovane età e della “poca esperienza”, e soprattutto molto paziente, caratteristica questa che negli anni è stata la carta di Giampaolo e che ha sfornato, non a caso, gente dal calibro di Skriniar, Andersen. Una buona prova la sua frutto di un percorso che sono sicuro troverà l’apice della maturità la prossima stagione. Questa penso sia proprio una certezza.

Tonelli. Beh la storia di questo campionato che aleggia sull’ex Napoli è del tutto vaga e misteriosa come le sue prove. Altalenanti, convincenti, poi oscuranti sino ad esaltanti. Ma è proprio in questa bilancia di emozioni calcistiche che scatta l’incertezza che, legata al suo futuro, ne ha influenzato negativamente il suo presente che avrebbe potuto avere un corso senza dubbio diverso. Il fallo da rigore dato all’Empoli rappresenta quello specchio magico in cui guardandoti non riconosci più te stesso e le vie del futuro ti appaiono prive di luci e a tratti cancellate.

Murru. L’incertezza trasformata in splendida realtà a discapito di tutti quelli che, come scrive il grande amico Plinio, sono stati “miseri e superbi” nel aver a priori giudicato il suo rendimento. Partita contro l’Empoli a parte, frutto tra l’altro di un “accontentarsi generale di tutta la squadra”, il giovane sardo ha dimostrato comunque di aver raggiunto la sua piena maturità. E questo non lo dice la sua convocazione allo Stage di Mancini, ma tutto un campionato disputato con professionalità, pazienza e coraggio. Perché ammettiamolo ci vuole anche quello. Una certezza per il futuro, un diamante da vivere nel presente.

Sala. Beh il discorso è simile a quello di Murru perché il denominatore comune sono tutti coloro che lo hanno criticato, fischiato, deriso e potrei continuare. Ma partita contro l’Empoli a parte, frutto tra l’altro di un “accontentarsi generale di tutta la squadra” e lo ripeto per chi non avesse visto tutto il campionato, Sala è l’esempio pragmatico della trasformazione del brutto anatroccolo in principe e soprattutto il frutto della caparbietà e del rispetto dell’uomo che ne danno tutti i meriti a Giampaolo. Propositivo, attento con sbavature da migliorare, professionale, carismatico. Una sorpresa inaspettata per chi sapeva già cosa trovava nell’uovo di pasqua, una certezza umana per chi invece ha il coraggio di pazientare, proprio come lui.

Audero, ancora una volta miracoloso in molti interventi. Osannato e criticato anche lui, sopravvalutato anzi forse “sopramilionato” come si dice in gergo. Ma avere un portiere che a soli 22 anni, e alla sua prima stagione in Serie A, vive un campionato di questo livello è davvero una certezza fortunata da tenerci stretta. Del resto non siamo mai contenti di quello che abbiamo ma è anche vero che “o se ne parli male, o se ne parli bene, purché se ne parli”.

Due partite rimangono per questa stagione e poi si vedrà. Si tireranno le somme, si cercherà di capire come meglio costruire il prossimo campionato tra le certezze, le sorprese e i dubbi. Ma tutto sarà fatto con la pazienza che da sempre ha costituito la nostra amata Sampdoria.

Di sicuro si ripercorrerà la linea giovane che da sempre ha funzionato nell’ottica di una squadra che ha sempre scommesso sui giovani andando contro ideologie fittizie che non stanno né in cielo né in terra. I frutti si sono visti e si vedranno sempre, basta solo avere fiducia e pazienza.

Del resto come scriveva l’amico Lorenzo dè Medici: “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza.”