Chiorri: "Mantovani mi voleva un bene dell'anima. Sampdoria una seconda casa"

02.07.2020 10:44 di  Lidia Vivaldi   vedi letture
Chiorri: "Mantovani mi voleva un bene dell'anima. Sampdoria una seconda casa"
© foto di www.museosampdoria.com

Nel corso dell'ultima diretta web di Una Banda di Cialtroni è intervenuto un ospite davvero speciale, che era stato annunciato creando grande attesa tra i tifosi doriani. Il Marziano Alviero Chiorri si è collegato dalla sua casa di Roma per unirsi ad una chiacchierata a tinte blucerchiate che ha ripercorso gli anni della giovanissima Samp di Mantovani: "Ho giocato nella Samp degli "inizi", della sofferenza, per me è rimasto un sogno a metà strada."

Durante la diretta vengono letti diversi messaggi di affetto dei tifosi doriani, ed uno da parte del figlio di Paolo Tuttino, che dice che il padre si è sempre chiesto come sarebbe andata se avesse avuto i piedi di Chiorri, o se il Marziano avesse avuto la sua testa... "Paolo mi vuole bene. Se avessi avuto la testa di Tuttino non sarei stato io, Alviero Chiorri. Con un'altra testa chissà... A distanza di 40 anni mi fanno veramente piacere queste manifestazioni di affetto".

In merito ad un altro talento "folle", Antonio Cassano: "Calcisticamente secondo me era dotato di tecnica in maniera spropositata. Si è perso in alcune cose, in qualche atteggiamento sopra le righe che forse lo ha un po' limitato. Nonostante tutto ha giocato in squadre importanti. Poteva fare molto di più sicuramente. A Genova ha fatto grandi cose, ma forse aveva alcuni atteggiamenti un po' indisponenti. Avrebbe potuto essere il "re" ovunque è andato, ma questi atteggiamenti lo hanno limitato, e non solo a Genova."

Sul perché la gente abbia amato così tanto il suo carattere spontaneo: "Io ero un calciatore anomalo, lo ero in campo, ma fuori dal campo non mi sono mai sentito un calciatore. Mi sono sempre rapportato con le persone, indipendentemente dal ruolo che avevano nella società, basandomi sulle sensazioni "a pelle". Avevo amici negli ambienti più disparati, mi sono sempre nutrito di rapporti che potevano darmi qualcosa per quello che ero io, e per quello che erano loro. I rapporti umani diretti, senza interessi, sono le cose che rimangono di più. Nel mondo del calcio non è facile trovarne."

Durante la puntata si ripercorrono i ricordi di Chiorri in blucerchiato: "Contro il Cesena fu il mio primo gol in Serie A. Quando rientrai dal prestito al Bologna feci il mio più bel campionato in assoluto, anche come continuità. Si era fatto male Francis, e da lì ho giocato una ventina di partite. Ho avuto la fortuna di avere un presidente come Paolo Mantovani. Mi voleva un bene dell'anima, era come un secondo padre per me, e in effetti quando mi comunicò che mi avrebbe mandato alla Cremonese perché aveva preso Luca Vialli, mi disse "Alviero, sei stata la più grande delusione calcistica", lui credeva moltissimo in me e ci era rimasto male, perché che la Samp cresceva e io rimanevo un po' indietro. L'anno in cui Paolo rilevò la società, io ero già per metà dell'Inter di Bersellini, ma quando entrò e risanò il bilancio disse "Chiorri rimane qua". Quella è stata la mia fortuna perché sicuramente una maglia così bella non avrei potuto trovarla altrove."

Un lettore ricorda il gol contro il Como: "Mi marcava Vierchowod, è stata l'unica palla che ho toccato, perché era impossibile toccare palla con Pietro! Anche in allenamento, lo saltavi, ti giravi, e lui ti stava ancora davanti. Il più forte difensore in assoluto con cui ho giocato."

In chiusura, Chiorri si congeda ricordando il suo rapporto di affetto con i colori blucerchiati: "Mi avete preso per i sentimenti, per me la Sampdoria è stata una seconda casa, è stata il mio primo amore, sono cresciuto lì. Nonostante io sia una persona molto riservata, mi sembrava il minimo rispondere al vostro invito. E' stato un piacere."