Correa impalpabile, Moisander scoordinato, Soriano intraprendente

28.09.2015 23:49 di  Serena Timossi  Twitter:    vedi letture
Correa impalpabile, Moisander scoordinato, Soriano intraprendente
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Viviano 6: la deviazione di Moisander lo mette fuori causa in occasione dell'1-0 dei padroni di casa, incolpevole anche sulla seconda rete nerazzurra.

Mesbah 5,5: sostituisce per la seconda gara di seguito Regini, cercando di mantenere la lucidità, anche nei momenti di maggior pressione atalantina. Prova a proporsi in avanti, ma i suoi cross non risultano sempre precisi.

Moisander 4: una serata decisamente da dimenticare per il centrale finlandese, che al 6' interviene scoordinatamente su un tiro cross senza troppe pretese di Drame, deviandolo goffamente in rete. Poco prima era stato protagonista di un liscio analogo. In difficoltà anche nel gioco aereo.

Zukanovic 5: la coppia centrale con Moisander, che ben si era comportata con la Roma, a Bergamo scricchiola sotto il peso della pressione dei padroni di casa, che avrebbero potuto chiudere il match con un punteggio più rotondo.

Pereira 4,5: per la prima volta il classe '98, rivelazione di questo avvio di campionato, incontra una serata negativa, in cui persino controlli e appoggi si rivelano approssimativi. Drame e Maxi Moralez lo superano con facilità, tanto che dopo appena 20' le azioni d'attacco sulla corsia destra blucerchiata sono già una decina. Perde molti contrasti, prestando il fianco agli avversari.

(dal 33' s.t. Carbonero 6: tocca il primo pallone aprendo bene per Eder, che non riesce ad imprimere forza alla sua conclusione. Intelligente nel giro palla, potrebbe rivelarsi un'utile pedina in tempi brevi).

Fernando 5,5: il centrocampista brasiliano ragiona con eccessiva lentezza e un cartellino giallo rimediato ingenuamente ne condiziona la gara. Senza i suoi spunti in mediana manca la benzina.

Barreto 5,5: la corsia destra blucerchiata è in balia dei nerazzurri, ma il paraguaiano non va praticamente mai a raddoppiare per aiutare il giovane Pereira.

Soriano 6,5: nella prima frazione è tra i più lucidi nella confusione tattica generale. Nella ripresa scaglia un destro splendido che Sportiello toglie dall'incrocio con una prodezza. Insacca nel finale fissando il risultato sul 2-1.

Correa 4,5: impalpabile, non incide e non illumina la fase offensiva blucerchiata. Deve ancora calarsi nella realtà del calcio italiano e per crescere, provando a lasciare il segno, deve abbandonare le velleità in favore di giocate maggiormente al servizio della squadra.

(dal 16' s.t. Rocca 5,5: esordio in serie A per l'ex Primavera dell'Inter, con un disceto impatto sulla gara).

Eder 5,5: il centrocampo lo innesca col contagocce, ma nel primo tempo è comunque tra i più intraprendenti. Primo sussulto al 7', ma il suo tiro a incrociare è neutralizzato da Sportiello. Alla mezz'ora non trova la deviazione vincente su un velenoso cross di Barreto. Nella ripresa non sfrutta un buon assist del subentrato Carbonero. Paletta non lo perde di vista per oltre 90', impedendogli di allargarsi e puntare l'uomo.

Muriel 5: contenuto dalla retroguardia orobica, non riesce a far emergere la sua esplosività. Cerca eccessivamente il fraseggio nello stretto con Eder e Correa, finendo per essere imbrigliato nelle maglie della difesa avversaria.

(dal 25' s.t. Cassano 6: almeno tre buoni spunti non raccolti dai compagni, ancora indietro la condizione fisica, ma la visione di gioco è intatta).

All.Zenga 5: ritmo basso, azioni macchinose, reparti spesso slegati. La Samp a Bergamo rimedia la seconda sconfitta in trasferta consecutiva ripetendo errori già commessi in passato, come affidarsi eccessivamente a lanci lunghi destinati alla coppia Eder-Muriel che finiscono facilmente preda della retroguardia atalantina o tardare nelle sostituzioni. Proprio i cambi destano alcune perplessità: Pereira, visibilmente in serata no, resta troppo a lungo in campo con la spada di Damocle del secondo cartellino che aleggia su di lui, la scelta di far esordire Rocca anziché affidarsi anzitempo a Carbonero non convince. I blucerchiati continuano a trovare difficoltà ad allargare il gioco, cercando di pungere soltanto per vie centrali. La stoffa c'è, ma ora è il sarto a doverla cucire a dovere.