Gerarchie e professionalità. Auguri ad Angelo Da Costa

12.11.2014 00:00 di  Serena Timossi  Twitter:    vedi letture
Gerarchie e professionalità. Auguri ad Angelo Da Costa
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© foto di Federico De Luca

Secondo portiere, estremo difensore titolare a sorpresa, terzo alle spalle di Viviano e Romero nella stagione attuale. Le gerarchie cambiano con il passare delle stagioni, ma la professionalità di Angelo Da Costa, giocatore pacato che non ha mai rilasciato dichiarazioni fuori luogo, preferendo allenarsi a testa bassa e col sorriso sulle labbra, resta una costante.

La Samp lo prelevò dall’Ancona in seguito al fallimento della società marchigiana, portando a Genova un portiere che in serie B si era dimostrato tra i più affidabili della categoria, guadagnandosi inoltre l’appellativo di “para rigori”. Era la Sampdoria di Di Carlo, quella della cocente eliminazione ai preliminari di Champions League, che concluse la stagione con Cavasin in panchina e una retrocessione frutto di troppi errori di valutazione. Il titolare era Curci, che nella parte finale del campionato fu sostituito dal portiere brasiliano, primo straniero a difendere i pali blucerchiati nella loro storia.

In cadetteria, Sensibile ingaggiò Sergio Romero, titolare della Nazionale argentina, mentre Da Costa si accomodò in panchina, anche se gli impegni con l’albiceleste gli diedero la chance di scendere in campo in 15 occasioni nella regular season e tre nei playoff, neutralizzando tra l’altro un rigore calciato dal futuro compagno di squadra Gianluca Sansone, all’epoca militante nel Sassuolo.

Dopo essersi alternato con Romero nella stagione del ritorno in A, il portiere di  São Bernardo do Campo si è ritrovato titolare inaspettatamente all’inizio dello scorso campionato, nonostante nel corso del calciomercato estivo fossero rimbalzati diversinomi, in primis quello di Sorrentino. La sua stagione nel complesso è stata positiva, ma per fare il salto di qualità occorreva un estremo difensore in grado di far gridare “al miracolo” di tanto in tanto e, con l’arrivo di Viviano, Da Costa si accomoda in una panchina resa più affollata dalla permanenza di Romero, che a causa dell’elevato ingaggio percepito era nella lista dei partenti, ma non aveva visto concretizzarsi alcuna pista di mercato.

L’infortunio al ginocchio occorso a Viviano ha riportato alla ribalta Romero (autore di una prodezza decisiva con la Roma e abile nel neutralizzare un penalty in Samp-Fiorentina) stabilendo le nuove gerarchie della porta blucerchiata, almeno fino a gennaio.

Da Costa, che compie 31 anni quest’oggi, si allena, siede in panchina e incita i compagni. Perché una delle forze della squadra blucerchiata è il gruppo: tutti uniti, remando verso lo stesso obiettivo, indipendentemente da chi il mister sceglie domenica dopo domenica.