ESCLUSIVA SN - 1946, Aldo De Scalzi: "Sono legatissimo alla Sampdoria di Francis e alla prima Coppa Italia"

07.10.2014 19:46 di  Lidia Vivaldi   vedi letture
ESCLUSIVA SN - 1946, Aldo De Scalzi: "Sono legatissimo alla Sampdoria di Francis e alla prima Coppa Italia"
© foto di Sampdorianews.net

La storia blucerchiata raccontata attraverso gli aneddoti, gli episodi, e i ricordi di chi l’ha vissuta: la nuova puntata della rubrica di Sampdorianews.net dedicata ai 68 anni della Sampdoria, ospita come narratore per l’album dei ricordi blucerchiati Aldo De Scalzi, musicista, compositore, e autore insieme al fratello Vittorio di "Lettera da Amsterdam". 

"Sono legatissimo alla prima Coppa Italia del 1985, e alla Sampdoria di Bersellini, con campioni come Souness, Brady, Francis. Ero andato a Milano per la finale d’andata, e avevo visto il gol di Souness, ed una partita giocata tutta in difesa e di rimessa, una gara d’altri tempi, mentre riguardo il ritorno a Marassi ho un aneddoto particolare. Ho seguito la partita con gli amici dalla gradinata: il rigore di Mancini, la rete di Vialli, e il 2-1 del Milan hanno reso il match molto intenso, tanto che al triplice fischio ho avuto un mancamento e sono quasi svenuto come una pera cotta tra le braccia dell’amico che avevo accanto… Poi ovviamente mi sono ripreso e sono andato a festeggiare in ogni dove. È stata una finale emozionante che ricordo con grande piacere, così come un grande giocatore di quella squadra, ovvero Trevor Francis. Vederlo giocare era uno spettacolo, recuperava palloni che arrivavano dalla bandierina e sembravano persi, mentre lui li trasformava in cross al centro sui quali c’era sempre qualcuno che combinava qualcosa. Penso che sia uno dei migliori giocatori che la Samp abbia mai avuto, anche se avrebbe avuto bisogno di un po’ più fortuna dal punto di vista fisico. In quella squadra c’erano anche Souness e Brady, dei veri pilastri: passare la palla a loro era davvero come metterla in banca, eri sicuro che nessuno gliel’avrebbe tolta, e che avrebbero fatto lanci di 50 metri sul piede del compagno davanti, un piacere da vedere.

Ho ricordi anche più lontani, di quando andavo allo stadio con mio padre, ricordo dei Sampdoria-Catanzaro indimenticabili, ma il ricordo più bello, positivo ed emotivamente più forte, è stata la prima Coppa Italia, specialmente perché vissuta in casa, e non ultimo per il fatto che affrontavamo il Milan, una squadra di un altro livello rispetto a quella “giovane” Sampdoria".