1946 - le "pappine" nel 1951 e "l'uomo del 13° secolo"

13.04.2020 19:46 di  Guido Pallotti   vedi letture
1946 - le "pappine" nel 1951 e "l'uomo del 13° secolo"
© foto di Sampdorianews.net

Fino all’età di 15 anni ho giocato insieme e contro a dei ragazzi che poi avrebbero fatto una discreta carriera in serie A, B e C. Emiliano (Milli) Giordano, Carlo Cervetto, Manlio Vigna, Carletto Volpi, Carlo Pozzi e Giorgio Canali.   Nell’anno 1950 – ’51 all’oratorio don Bosco ci fu un grande torneo di calcio a 7, le squadre dei più grandi erano formati da giocatori nati nel ’35 – ’36, e nel Liguria A giocavano Gino Stegani, portiere, e Vittorio Baldizzone, terzino, i due che abitavano nel mio stesso caseggiato e avevano assistito alla nascita della Sampdoria, vendendo bibite e quel poco che c’era nel 1946, essendo Gino figlio di Con tardo, custode della palestra della Sampierdarenese, il quale per quel torneo aveva prestato le maglie bianche con striscia orizzontale rossonera, indossate dai calciatori del Liguria nel periodo bellico.

Nel Liguria B, con nati dal ’37 al ’39, che indossavamo le maglie della Sampdoria, comprate da Vasco Caroti il quale in seguito diventò dirigente accompagnatore delle giovanili del Doria, giocavo io allora undicenne e mingherlino. C’era una squadra imbattibile che si chiamava Zambo, non conosco il perché di quello strano nome, quasi tutti del ’37. A 7 si giocava con due terzini e un centromediano in difesa, due ali ed un centravanti in attacco, con i tre dietro che marcavano i tre avanti avversari e viceversa. Di quella squadra i tre davanti erano, Manlio Vigna, Milli Giordano e Bruno Biondi, del quale racconterò, quando approfondirò il racconto su Vigna. A farla breve quando noi del Liguria B l’incontrammo, sembrava un match fra giganti e lillipuziani. Perdemmo 13 a 0, solo perché dalla metà del secondo tempo, ebbero pietà di noi e Giordano fu il mattatore, lo incontrai alcuni giorni dopo sempre all’oratorio e mi chiamò, però bonariamente, uomo del 13° secolo, con riferimento al numero di pappine che ci avevano appioppato.

Quattro anni dopo Milli primeggiava nel torneo notturno senza limite d’età, sempre sul campo dell’oratorio e nell’anno successivo il ’56, giocava nella Sampdoria, dove restò due campionati giocando 4 partite e segnando un goal, il primo del 6-0 contro il Palermo. Passò quindi al Siena, poi Savona, Imperia per due volte, intervallate da un triennio alla Sanremese. Molti anni dopo venne a lavorare al CMP2 delle poste all’aeroporto, un giovane collega, di cognome Napoli, che abitava a Diano Marina ed era Sampdorianissimo. Gli raccontavo le stesse storie che narro su questa nostra meravigliosa rubrica. Quando gli parlai di Giordano mi disse che era proprietario di un bar, non ricordo bene se a Imperia o in qualche paese della provincia. Gli chiesi di salutarlo e di dirgli se si ricordava di me, dell’uomo del 13° secolo. Di me si rammentava benissimo, del 13 a zero gli disse che non eravamo gli unici ad averlo subito. Solo adesso, consultando internet noto che è nato il mio stesso giorno e mese, il 18 agosto, come Rivera, Rosato e la buonanima di Ferrini del Torino.

Il posto di Giordano alla Zambo l’aveva preso Carlo (Lallo) Cervetto, classe 1939 come il sottoscritto, purtroppo deceduto e anche se sul web non si cita la triste notizia è di fonte sicura, me la diede suo fratello, incontrato qualche anno fa, alla Salus di Via Anzani. Cresciuto nella Sampdoria, senza riuscire ad arrivare alla prima squadra, disputò col Prato il vittorioso campionato di Serie C 1959-1960, passando quindi al Bari, in Serie A, dove anche in questa occasione non riuscì ad esordire in massima serie. Tornò quindi in Serie C prima al Siena e poi al Pisa, con cui nella stagione 1964-1965 conquistò la promozione fra i cadetti, contribuendo attivamente con 10 reti realizzate. Disputò a Pisa un campionato di Serie B, poi scese nuovamente in Serie C per indossare la maglia della Ternana, infine tornò ai nerazzurri pisani, dove nella stagione 1967-1968 conquistò, con 20 presenze e 2 reti all'attivo, la promozione in massima serie. Nella stagione 1968-1969 esordì nella massima serie, disputando 6 incontri nel campionato che vide il Pisa chiudere penultimo. Nel 1969 passa infine allo Spezia, senza scendere mai in campo. In carriera ha collezionato complessivamente 6 presenze in Serie A e 37 presenze e 4 reti in Serie B e molte in C.

Di lui ho un ricordo, che al giorno d’oggi sarebbe una stranezza, dato che appena un seienne entra a far parte di una scuola calcio, gli danno il borsone con tutto l’equipaggiamento. Chi ha presente quelle scarpe di panno, alte alla caviglia, con la cerniera e la suola di spessa gomma morbida, che si potrebbero chiamare le pantofole della nonna? Ebbene, Lallo le indossava nelle partitelle improvvisate che facevamo all’oratorio e vi posso assicurare che con quelle scarpe giocava da buon calciatore come poi sarebbe diventato.