Sampdoria, Stankovic: "Io ci credo e non mi abbatto"

Nella pancia dello stadio Meazza di Milano, mister Stankovic ha commentato la sconfitta subita dalla sua Samp per mano dell'Inter.
29.10.2022 23:38 di  Giacomo Zanon   vedi letture
Sampdoria, Stankovic: "Io ci credo e non mi abbatto"
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Intervenuto in conferenza stampa nel post partita di Inter-Sampdoria, Dejan Stankovic, allenatore blucerchiato, ha commentato la sconfitta subita dai suoi uomini:

Sulle scelte di formazione: "Le scelte non possono esser sempre le stesse, quando giochi contro una squadra veloce e fisica devi scegliere chi può reggere l'urto, chi può rispondere in campo. Sono contento di come hanno reagito, di come hanno risposto in campo. I gol li abbiamo subiti su calcio piazzato e su palla lanciata da sessanta metri: abbiamo fatto una bella dormita, preferivo subirlo in contropiede quel gol perché sono cose su cui abbiamo lavorato. Ai ragazzi posso rimproverare solo la concentrazione, ma mi porto tante cose positive a casa: siamo vivi, non ci siamo sciolti dopo i gol subiti. Mi dispiace soprattutto per il 2-0, andando all'intervallo sull'1-0 sarebbe stato diverso. Eppure non ci siamo sciolti comunque".

Sul livello dell'Inter: "Abbiamo giocato contro una squadra che lotta lo scudetto, io la vedo lì. Hanno passato un periodo difficile, ne sono usciti perché sono bravi. Lottiamo per obiettivi diversi, ma l'atteggiamento mi è piaciuto, mi sono piaciuti l'intensità e il coraggio di rischiare delle giocate. Potevamo segnare un gol, forse meritavamo di farlo: le scelte sono alla base della partita, anche il ragazzo che è entrato è un giovane: Quagliarella si è fatto male l'altro ieri, Caputo l'ho visto un po' stanchino, è giusto dare l'occasione a un ragazzo della Primavera".

Sul lavoro da fare: "Io vedo il bicchiere mezzo pieno, guardo dall'altra parte e sono qua da oltre 20 giorni: io dico che c'è miglioramento, anche sui punti che ha evidenziato lei. Siamo lontani da dove dobbiamo essere, io ci credo e non mi abbatto. Da stasera porto un paio di certezze e so dove siamo mancati, è facile dirlo ma non voglio dirlo. Ci credo e non mi abbatto, cerco di trasmettere positività: so per cosa stiamo lottando e per cosa lotta l'Inter, c'è una bella differenza. Ma su certe cose adesso facciamo cose che prima non facevamo. Abbiamo accettato l'uno contro uno contro giocatori di livello internazionale, dobbiamo entrare nello specifico: è semplice sottolineare che siamo stati pochi in attacco, ma abbiamo giocato contro una squadra bella tosta, che sa tirarti fuori energie e sa arrivare davanti all'area in pochi secondi da quando ti ruba il pallone".



Su Barella: "È un campione, è un nazionale italiano e quando si è messo a correre e lottare è uscita tutta la sua qualità. È un campione".

Sulla mancanza di peso in attacco: "Io ai ragazzi chiedevo di mettere più cross, anche le respinte dei cross non portano a ripartenza. Invece se arrivi lì e cerchi il filtrante te la rubano e ripartono. Dobbiamo essere più cattivi, mettere una palla bella tesa dentro l'area di rigore, dove eravamo con 2-3 uomini e anche questo è un miglioramento. Adesso giocando con un rischio calcolato ci arriviamo, poi ti arriva una bomba in testa come l'1-0 e lo subisci. Io non accetto il secondo gol, è quello che non accetto. Abbiamo cercato di fare del nostro meglio, su qualsiasi punto di vista, però concentrazione e coraggio devono arrivare. E parlo soprattutto delle palle inattive. Dobbiamo essere più furbi, metterci davanti al pallone quando c'è un fallo, così non lanciano palla scoperta. Ci sono cose su cui possiamo migliorare tantissimo, ma mi porto un paio di certezze da Milano".

Sulle condizioni di Quagliarella: "Farà accertamenti lunedì, una risonanza. Mi hanno detto che è un suo vecchio problema all'adduttore, vediamo".

Su Caputo: "Piano piano ci stiamo avvicinando all'area di rigore, questo darà una mano agli attaccanti puri come lui o Quagliarella. Da solo è difficile, adesso stiamo iniziando ad arrivare in più uomini. Stasera non è giusto misurare Caputo contro questa difesa, ha fatto il suo: forse poteva fare meglio alcune scelte, ma ha fatto il suo. Io dei miglioramenti li vedo e vedrete che si migliorerà".

Sui tifosi doriani: "Come no, i nostri tifosi sono da 10. Mi bastava poco, sono 5 partite ma mi sembrano 55. È già un segno ed è un piacere vederli, sono andato a salutarli sotto la partita perché porto rispetto verso i tifosi, come ho fatto all'Inter o alla Stella Rossa. Porto rispetto, soprattutto perché sono obiettivi diversi quelli per cui corriamo ora: loro non mollano e noi non possiamo permetterci di mollare".