90 minuti nei distinti: "Natale ai Caraibi e Santo Doria"

C'è un'atmosfera gioiosa allo stadio. Sarà il clima di festa (con temperature che si avvicinano a "Natale ai Caraibi" o il nuovo anno in arrivo, ma in Sampdoria - Udinese succedono cose un po' strane, un po' speciali.

A partire dal tizio che ha comprato tre zainetti (il cui ricavato va alla fondazione Gigi Ghirotti) e li ha regalati ai vicini di seggiolino, per arrivare a un quartetto di ragazzini che hanno seguito il primo tempo a petto nudo e cappellino di Babbo Natale in testa storpiando in versione natalizia i cori della Sud. A fare da cornice a tutto ciò, la splendida coreografia della Gradinata.

Al 14' una donna commenta: "Oh è passato un quarto d'ora e non è successo in beliscimu". E come sempre accade in questi casi a qualcuno tocca smentire: Obiang segna il gol del vantaggio blucerchiato. Peccato che in cinque minuti i bianconeri non solo pareggiano, ma ci superano. E come al solito c'è chi guarda al 2015 con ottimismo e chi invece allo stadio era meglio se non si presentava proprio. "È finita: questo campionato i cugini finiscono sopra di noi!" Ma non è ancora terminato il girone d'andata...

Quando poi il maxi schermo annuncia il goal del Genoa i commenti catastrofici si moltiplicano all'inverosimile. Nessuno osa dire una parola quando nella ripresa Gabbia firma il 2-2 e il Toro ci dà un ulteriore motivo per essere felici.

Certo qualche battuta disfattista scappa quando Gasta e Regini si danno un'incornata. "Belin pure i regali gli facciamo: eliminiamo in un colpo solo i due centrali. Santo Doria altro che Santa Claus!" Mentre quando Okaka tenta la rovesciata in area un altro tifoso sostiene di aver sentito il terreno tremare per un attimo. Tra regali e gufate arriva il triplice fischio. Il nuovo anno inizia con una sola certezza: un punto in più!