Viviano e il ruolo del portiere: "Per arrivare in A la testa fa la differenza. Devi avere per forza una certa personalità, si vive in un mondo a parte"

21.06.2018 18:31 di  Redazione Sampdoria News   vedi letture
Viviano e il ruolo del portiere: "Per arrivare in A la testa fa la differenza. Devi avere per forza una certa personalità, si vive in un mondo a parte"
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© foto di Federico De Luca

Sono ore importanti in attesa dell'ufficialità del trasferimento di Emiliano Viviano allo Sporting Lisbona.

L'esperto estremo difensore era precedentemente intervenuto sulle frequenze di Radio Incontro Olympia per analizzare le caratteristiche del ruolo nel calcio moderno, in primis dalla capacità di farsi trovare pronti in occasione dei penalty:

“Bisogna cercare di essere bravi, quella è una questione di tempistica del tuffo. Già indovinare il lato vuol dire tanto. Negli ultimi anni mi riesce bene, ma cerco di allenare altro. A me danno fastidio quelli col baricentro basso come Dybala, hanno una facilità di calcio incredibile.

C’è un’età in cui cambia il modo di stare in porta: con l’esperienza si tende a essere più razionali e meno istintivi. Parliamo di un ruolo particolare, alcuni hanno fatto una carriera al di sotto delle loro possibilità non potendo giocare in squadre forti. L’attaccante può giocarsela, noi invece dobbiamo essere al posto giusto al momento giusto. La tecnica è alla base, ma per arrivare in Serie A la testa fa la differenza. Ci sono tante componenti in termini di personalità e fiducia che - riporta lalaziosiamonoi.it - viene trasmessa alla squadra. Bisogna vedere l’impatto con determinate pressioni ad esempio. È un ruolo difficile da giudicare per chi non ci ha giocato. Perché si dice che siamo matti? Tu ti butteresti fra le gambe di uno che tira a 120 all’ora coi tacchetti tra la testa? Devi avere per forza una certa personalità, si vive in un mondo a parte”.