SAMPDORIA GONFIA LA RETE – Solo chi crede in se stesso lotta fino alla fine

L'analisi settimanale dell'attacco doriano
25.09.2017 09:00 di Paolo Bardetta   vedi letture
SAMPDORIA GONFIA LA RETE – Solo chi crede in se stesso lotta fino alla fine
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Uno scrittore una volta disse: “La vita ha quattro sensi: amare, soffrire, lottare e vincere. Chi ama soffre, chi soffre lotta, chi lotta vince. Ama molto, soffri poco, lotta tanto e vinci sempre”.

Sembra una frase che forse non ha niente a che vedere con il calcio, potrebbe sembrare quasi fuori luogo, ma nei 90 minuti di gioco accadono tutte queste emozioni.

11 punti, una partita ancora da recuperare, imbattuti e un 7° posto in classifica che profuma d’Europa. Ci si aspettava una prova di maturità da parte della Sampdoria e così è stato. Vittoria travolgente contro il Milan 2-0, e rossoneri annullati sul piano fisico, tecnico e del gioco. Merito va senza dubbio a Marco Giampaolo che, ora più che mai, sta plasmando la squadra a sua immagine e somiglianza.

La crescita di un gruppo che è consapevole delle proprie capacità e, perchè no, anche dei propri limiti. Il risultato di ieri non è l’avverarsi di un caso sporadico, ma semplicemente il frutto di un lavoro silenzioso, minuzioso e che è arrivato con pazienza e sacrificio.

La Sampdoria è scesa in campo con la migliore formazione che Giampaolo potesse schierare: Gaston Ramirez a fare da filtro al duo Quagliarella-Zapata.

L’attacco blucerchiato si è fatto trovare pronto all’appuntamento in quella che è stata forse una tra le  partite più importanti che dovrà affrontare durante la stagione.

90 minuti di attenzione, concentrazione e voglia di fare bene. Ma partiamo subito da Ramirez. Una prova di altissimo livello quella dell’uruguaiano entrato sin da subito in partita. Fantasia, estro, presenza: il numero 90 blucerchiato è diventato il vero punto di riferimento, quel ponte tra centrocampo-attacco capace di dare equilibrio e fluidità. Costruisce sempre azioni pericolose e gli avversari possono solo abbatterlo per fermarlo.

Fabio Quagliarella: l’attaccante campano a digiuno dal gol, ma non dalla prestazione. Il lavoro del numero 27 blucerchiato è silenzioso ma costante. Non ha avuto occasioni per poter dimostrare la sua efficacia sotto porta, ma è la catena fondamentale dell’ingranaggio, quel pezzo del puzzle che da completezza e sostanza a un gruppo che ha preso coscienza della sua forza.

E poi c’è Duvan Zapata, quel pezzo del mosaico che mancava alla compagine doriana. Un attaccante di peso, combattivo dall’inizio alla fine. Tutti i palloni lanciati in avanti sono la sua preda preferita. Abile a far salire la squadra e a rispondere “presente” quando viene chiamato all’appello del gol. 72° minuto della partita, errore difensivo rossonero e lui è lì, pronto a dipingere di blucerchiato la tela di mille cuori sampdoriani che non aspettavano altro se non il suo primo gol a Marassi. Cuore, grinta e tanta fame.

La Sampdoria senza dubbio ha bisogno di questo: di uomini che con l’entusiasmo e la semplicità del loro cuore riescano a regalare emozioni indescrivibili. Una squadra che matura di partita in partita, compatta, forte e che lotta dall'inizio alla fine.

La strada da percorrere è quella giusta e anche se le difficoltà saranno molteplici, ci sarà la giusta motivazione per poterle superare. I presupposti ci sono tutti per poter fare bene in questo campionato, basta solo crederci. Questo è l’ingrediente essenziale per far diventare il cielo sempre più blucerchiato.