Salis: "Ho preso parte al Ravano quando ero alle elementari, doppiamente bello essere qua"

28.04.2016 18:35 di  Sandro Selis   vedi letture
Fonte: dal nostro inviato Andrea Piras
Salis: "Ho preso parte al Ravano quando ero alle elementari, doppiamente bello essere qua"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Volge al termine la 32a edizione del Torneo Ravano (23a Coppa Mantovani). Oggi presso il Padiglione “Jean Nouvel” della Fiera di Genova, verranno premiate tutte le squadre partecipanti. Ospite dell'evento anche l'atleta genovese delle Fiamme Azzurre Silvia Salis che ha risposto ad alcune domande dei cronisti presenti:

Penso si commenti da solo questo spettacolo del Ravano, la tradizione che continua, si guarda anche al futuro con tutti questi ragazzi. "Devo dire che ho preso parte al Ravano quando ero alle scuole elementari, per me è doppiamente bello essere qua. Manifestazione molto legata alla famiglia Mantovani e da sampdoriana non potevo rifiutare questo invito".

Da sportiva, che peraltro nel recente passato ha dovuto superare scogli difficili come atleta, che consiglio ti senti di dare a tutti questi ragazzi? "Il mio consiglio è di trovare una cosa che sappiano fare bene, che gli piaccia e di farla seriamente. Che sia sport o studio comunque trovare una passione nella vita, un obiettivo".

Hai vissuto le emozioni da protagonista quando eri più piccola che effetto ti fa ora? "L'effetto è sempre quello che mi fa lo sport, che riesce a unire e interessare tutti e che da anche l'idea di cosa siano le regole, l'impegno, è importantissimo che ci siano queste manifestazioni. E' un piacere per gli occhi vedere tutti questi ragazzi".

"Sapere che questa iniziativa è legata alla famiglia Mantovani e alla Sampdoria  è un motivo d'orgoglio per un tifoso, quindi per me lo è".

Sull'infortunio. "Purtroppo non prenderò parte alla mia terza Olimpiade perchè un mese fa si è aggravato un infortunio all'adduttore che ho già da due anni, una specie di pubalgia. Dovrò stare ferma almeno tre mesi quindi non potrò qualificarmi. Non bisogna pensare a quello che non si ha, ho fatto due Olimpiadi guardo a quello che ho fatto".