CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA - Quando soffrono i centrali

Appuntamento settimanale con l'analisi del reparto difensivo della Sampdoria.
18.10.2017 08:52 di  Enrico Cannoletta   vedi letture
CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA - Quando soffrono i centrali

Pazza Sampdoria. Molti tra i tifosi blucerchiati, dopo aver vissuto partite come quelle contro il Milan, l'Udinese e l'Atalanta, iniziano a pronunciare questa frase.

Certamente le varie prestazioni hanno fatto tutto all'infuori di allinearsi su un unico filo conduttore. E inevitabilmente la Difesa è risultato il reparto maggiormente sottoposto alle analisi generali.

La partita contro gli orobici ha messo però al centro dell'attenzione un fatto nuovo. Solitamente il "j'accuse" di tifosi e osservatori si concentra sugli esterni. Vuoi per il gioco particolarmente impegnativo che il mister pretende, ma anche perché il 4-3-1-2 col rombo stretto implica un sacrificio maggiore sulle corsie e una grande dedizione e scrupolosità degli interpreti.

Contro l'Atalanta invece, a cadere in affanno sono stati i due centrali, entrambi non accreditati dalla sufficienza dalla maggior parte degli esperti.

Un fatto nuovo che possiamo spiegare tatticamente dall'impostazione di gioco che Gasperini ha messo a punto per la gara di Marassi. 

L'Atalanta si è infatti presentata con un insidioso 3-5-1-1 che per forza di cose ha finito per premere soprattutto al centro. E pur imprimendo un'azione fastidiosa sulle fasce (soprattutto con Spinazzola) ha operato in modo diverso da tutte le altre formazioni che hanno affrontato i blucerchiati.

A prima vista sembrerebbe che gli inserimenti operati da Giampaolo non abbiano modificato la situzione del reparto arretrato. Ma se riguardiamo la partita ci accorgiamo che il maggior dinamismo di Caprari, che ha operato sicuramente più in verticale rispetto a Ramirez, ha di fatto attenuato le velleità nerazzurre impedendo frequenti verticalizzazioni. E lo stesso discorso vale anche per l'ingresso di Linetty.

Fino a quel momento sono mancati quasi completamente gli apporti di Silvestre e Regini in fase di impostazione bassa e di ripartenza. E in aggiunta dobbiamo sottolineare anche qualche insicurezza da parte dell'argentino, alla quale non siamo per niente abituati.

Tutto sommato possiamo però affermare che la partita nel suo complesso ha segnato un ulteriore step di crescita della squadra, ed anche del reparto arretrato, che ha messo in cassaforte ulteriori motivi di aggregazione e nei meccanismi dei vari elementi.