Cagni: "Reinventarsi per me è motivo d'orgoglio. Giusto lavorare da subito sulla qualità"

01.07.2015 23:06 di  Serena Timossi  Twitter:    vedi letture
Cagni: "Reinventarsi per me è motivo d'orgoglio. Giusto lavorare da subito sulla qualità"
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© foto di Federico De Luca

Gigi Cagni e un ritorno in blucerchiato in una veste inedita, quella di vice di Walter Zenga e in particolare di addetto alla fase difensiva. Il tecnico si è concesso ai microfoni di "Forever Samp", in onda su Telenord, dal ritiro di Ponte di Legno.

Zenga ha cominciato la preparazione spingendo sull'acceleratore...“Lui è tremendo, è giusto così”

Si comincia da subito a lavorare con il pallone. “Ormai i metodi sono cambiati, è più giusto perché oltre a lavorare molto i giocatori si divertono e riescono a dare il massimo delle loro potenzialità in questo momento in cui non sono ancora al meglio”.

Cagni a Genova per reinventarsi. “Walter ha grande personalità, c'è sintonia e per me è motivo di grande orgoglio occuparmi della fase difensiva, perché mi sto reinventando come allenatore. Lui e la Sampdoria mi hanno dato questa grande opportunità e cercherò di fare il meglio per il bene della Sampdoria”.

Zenga ha l'approccio di un padre con la squadra e Cagni da padre severo? “Se spieghi la fase difensiva pressando gli avversari alto ci deve essere intensità di voce e di comando, ma anche Zenga grida”.

Eder sembra già in buona forma. “Eder si è allenato in Brasile, è un grande professionista, come gli altri. Sia il preparatore che Walter hanno fatto delle cose adatte al primo giorno, che è delicato”.

Si lavora da subito sulla qualità. “Bisogna imparare a lavorare sulla fatica, ma l'importante è la qualità, che deve essere in ogni cosa, mentre una volta si privilegiava la quantità. Giusto lavorare da subito sulla qualità, anche perché i tempi in vista della prima partita di Europa League sono ristretti”.

Come sarà la Samp di Zenga? “Impossibile parlare di tattica in questo momento, siamo 19 e il mercato è aperto. Credo che Walter farà la tattica il giorno prima dell'Europa League (sorride ndr)”.

Quali sono state le sue emozioni per il ritorno alla Samp? “Tornare è stata una grossa emozione, ma la cosa più importante per me è essere arrivato in questo ruolo, Walter ha accettato questa scommessa, ma sarà una cosa che secondo me pagherà”.

E' già stato colpito da qualche giovane in particolare? “Difficile dirlo, il primo giorno c'è chi riesce meglio perché più leggero e con una muscolatura di un certo tipo, ci vuole almeno una settimana per valutare”.

Cominciare la preparazione così presto può portare difficoltà? “Le difficoltà che hanno tutte le squadre, essendo il mercato aperto fino a fine agosto. La supereremo”.

Come ha vissuto la visita al Santuario della Guardia? “E' stato un momento particolare per me. C'era molta gente quando sono sceso dal pullman, mi hanno detto bentornato e mi ha fatto molto piacere”.

Il suo rapporto con Zenga? “Ci conosciamo da 35 anni, abbiamo giocato insieme dall'80' all' 82' nella Sambenedettese, lui mi ha preso come un fratello maggiore e siamo rimasti in contatto. A febbraio ci siamo visti a Dubai, io da due anni avevo l'idea di fare la fase difensiva per un allenatore, perché mi sono accorto che spesso viene trascurata. Il giorno in cui è arrivato mi ha chiamato, pensava che lo mandassi a quel paese e invece ho accettato immediatamente - riporta Sampdorianews.net - . Sapeva la mia correttezza, ha scelto Bellucci per la fase offensiva. Il calcio oggi non si può fare in modo artigianale, ci deve essere organizzazione. La sua è una scelta coraggiosissima, ma è lui l'allenatore io sarò sempre un suo collaboratore”.

Cominciare in anticipo la preparazione comporta dei cambiamenti nell'approccio? “Penso, per quello che ho sentito nelle riunioni tecniche, che non abbiamo variato molto, ma anticipato qualcosa. Ormai lo fanno tutte le squadre, anche il Milan farà qualche giorno a Milanello prima di una tournée. A Natale durante la sosta si fa un po' di sostegno, non credo ci saranno problemi. Lo stato di forma dei giocatori? Il Dr. Baldari fa la dieta, si fa presto a mettere a posto. Io seguo la dieta a zona, ma siamo solo io e Antonello Brambilla, il preparatore dei portieri, i giocatori invece hanno un sistema alimentare giusto”.

Sui lavori che costringeranno la Samp a debuttare in Europa lontana dal Ferraris: “La prima la giochiamo fuori sicuro. Se il campo non è pronto non si può fare molto. La filosofia dell'allenatore è sempre positiva. Poi noi siamo convinti di passare il turno”.

In passato la sua esperienza alla Samp non si chiuse positivamente...“Mi era dispiaciuto, ma il tempo passa e cambiano le cose. A 65 anni reinventarsi per me è motivo d'orgoglio. Sono andato tre settimane fa a Coverciano per studiare la terminologia calcistica inglese, eravamo io, Luppi, mentre gli altri erano tutti dilettanti, non c'erano colleghi giovani...Sono stato due mesi a Boston senza sapere l'inglese. Due anni fa ho preso il brevetto di pilota, sono diventato nonno di Nicole, sto facendo da lontano anche questa esperienza”.

Un giudizio su Ponte di Legno. “E' un posto molto bello, il posto giusto per poter lavorare bene. E' stata una bella giornata, faticosa ma bella”.