Bereszynski ottimo, Ferrari in giornata storta. Attacco impalpabile

17.12.2017 18:38 di Paolo Paolillo   vedi letture
Bereszynski ottimo, Ferrari in giornata storta. Attacco impalpabile
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Viviano 7: risponde alle critiche nella maniera migliore, ossia tenendo a galla una Samp che traballa pesantemente. Nel primo tempo decisivo due volte in pochi secondi, nella ripresa salva il rigore di Politano ma nulla può sulla stoccata schermistica di Matri, che vale la seconda sconfitta consecutiva in casa per i blucerchiati.

Bereszynski 6.5: trova la continuità che gli si chiedeva e anche oggi si rende protagonista di una partita strepitosa. In fase difensiva combatte e concede poco o nulla a Politano nel primo tempo. Soffre nella ripresa anche il neoentrato Ragusa e il cross decisivo arriva dalla sua parte. Tutto sommato bene anche in appoggio. I problemi non sono sulla fascia destra.

Silvestre 6: ordinato anche oggi ma visibilmente stanco. Nonostante questo contrasta bene gli avanti neroverdi. Non è rapidissimo nel giropalla come spesso gli viene rimarcato da mister Giampaolo e tende a rallentare l'impostazione.

Ferrari 5: giornata che si trasforma in un incubo dopo un buon inizio per personalità e tecnica. Dopodiché una riga di errori di impostazioni, sopratutto di misura e i due episodi che determinano l'insufficienza: il rigore procurato per fallo di mano e la dormita sul taglio sul primo palo di Matri, che costa la partita alla Samp. Un incidente di percorso si spera.

Strinic 5,5: si vede che non sta bene, specie quando deve spingere. Dalla sua parte Berardi fa poco e niente e lui destina le energie alla fase difensiva, che effetua sempre in maniera impeccabile. Dall'altro lato, invece, è sempre troppo impreciso per il sinistro che si ritrova e fatica a dare la superiorità numerica, nonostante goda sempre di ampi spazi.

Torreira 6: eccede nel lancio in profondità e – per la prima volta – lo si vede poco lucido in fase di decisione. Al solito lascia il sangue e il sudore sul campo ma ciò non basta per far prevalere il centrocampo doriano su quello degli emiliani.

Praet 6,5: onestamente l'unico che non molla fino all'ultimo e cerca di spezzare il ritmo compassato tenuto dalla Sampdoria di oggi. Onesto, dice in zona mista di non aver visto la migliore Samp della stagione. Qualche gioco di gambe, qualche sprint che però viene soffocato bene dalla mediana di Iachini.

Barreto 5,5: partecipa alla manovra ma molto in maniera scolastica. A differenza delle ultime uscite non trova neanche quella aggressività e spesse volte corre a vuoto per troppa generosità. Un passo indietro anche per la stanchezza dovuta alle tre partite in una settimana che, per uno con la sua carta d'identità, vuol dire tanto.

Ramirez 5,5: bene i primi venti minuti, dove corre, ci prova e ricerca la giocata decisiva, poi si spegne lentamente fino al cambio. Come dissi l'anno scorso per una partita analoga di Alvarez, il trequartista – quando la partita è bloccata – è quello che deve accendere la miccia o ricercare quel qualcosa in più per incanalarla verso la propria squadra. Lui non ci riesce (dal 33' s.t. Kownacki 5,5: combattivo e bravo nelle sponde. Ci mette solo il cuore).

Quagliarella 5,5: commovente nello spirito perché – come Strinic – gioca con almeno un fastidio, ma la verità è che la prova non è convincente. Il passo è lento e i movimenti macchinosi. Non lo aiuta il fatto che la Samp giochi molto sul lungo e poco sui fraseggi veloci che ne hanno fatto la grande fortuna.

Zapata 5: oggi prova insufficiente del carrarmato di Cali. Perde molti contrasti e si capisce che non è giornata, perde anche molti duelli aerei, lui che li domina quasi sempre. Altro segnale. Non trova mai la via della rete e si fa anche male (dall'11 s.t. Caprari 5: si segnala solo per una punizione che finisce alta di poco e poi basta. Non incide come richiesto).

All. Giampaolo 5,5: La squadra si impegna e cerca, a volte sconclusionatamente, la via del gioco. Se la Samp non è brillante, però, fa fatica. Si può pensare, allora, che in settimana non si sia lavorato abbastanza e questo è l'unico appunto che si potrebbe fare al mister svizzero. Si fa male Zapata e deve rivedere i piani, che prevedevano Caprari dietro il colombiano e Quagliarella, per provare a vincerla, o comunque a dare più verve. I due soli cambi testimoniano che la coperta è corta per ambire a palcoscenici ben più importanti. Nessun dramma però, il momento della compagine blucerchiata è sicuramente negativo e, forse, meglio sia capitato ora che più avanti.