ESCLUSIVA SN - Tirotta: "Costruire o vivere alla giornata? Un assist a Ferrero: dica che l'allenatore non si cambia"

Per decenni uno dei volti più noti della tifoseria organizzata blucerchiata. Attualmente opinionista per Sampdorianews.net.
30.09.2016 08:14 di Enzo Tirotta   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Tirotta: "Costruire o vivere alla giornata? Un assist a Ferrero: dica che l'allenatore non si cambia"
© foto di Federico De Luca

Un assist a Ferrero: dica che l'allenatore non si cambia. Sappiamo bene che nel calcio i risultati condizionano tutto, dai comportamenti alle decisioni in una società e persino le linee di condotta della dirigenza. A questo punto in cui la squadra è reduce da 4 sconfitte consecutive che sono attribuibili a errori individuali e scelte arbitrali che mi limito a definire discutibili, occorre porsi tutti una domanda: ma che squadra vogliamo?

Chi avesse pensato di essere improvvisamente diventati una squadra di alta classifica avrebbe dimostrato di sapere poco di calcio. Abbiamo cambiato molto, giocatori, allenatore e stile di gioco. Ci accontentiamo di vivacchiare alla giornata, o vogliamo costruire un'identità di gioco, una personalità? Ebbene queste cose non si creano in un mese o in due mesi: occorre un progetto.

Personalmente mi aspetto quindi una presa di posizione autorevole e persino autoritaria da parte della dirigenza nel confermare l'allenatore e il progetto. Non a caso questo mio assist alla dirigenza arriva proprio nel giorno in cui Arrigo Sacchi ha rivelato come un grande presidente, Silvio Berlusconi, abbia preso le sue difese in modo tranciante.

Le voci più o meno sussurrate non fanno bene alla squadra e una dimostrazione vera di sicurezza nel progetto può rivalutare il rapporto tra la dirigenza e i tifosi. Con una dichiarazione decisa sul progetto e sull'allenatore, senza dietro-front come è stato per Eder e per altri, sarebbe una bella prova da parte di Ferrero.

E questo non perché di Giampaolo io condivida tutto: riconosco che non è un allenatore tenero: è un integralista ed è molto (forse troppo) propositivo per la realtà del calcio italiano, ma proprio perché in definitiva qualcosa di nuovo e di costruttivo in campo si è visto: abbiamo avuto una serie di contrattempi ed errori che di solito si spalmano in più stagioni, ma a noi sono accaduti in poche settimane.

Certo, il progetto deve essere poi seguito ed essere serio. In altre parole occorre lavorare. Perché è vero che Viviano ha sbagliato, ma eravamo comunque al 42' del secondo tempo a subire un contropiede 2 contro 3. E' vero che Skriniar a Roma ha sbagliato, ma la colpa non è forse attribuibile ad aver subito 45' di seguito?

Insomma, la scelta è tra costruire o vivere alla giornata. E per costruire ci vogliono tempo, pazienza e credibilità.

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